La Calabria dopo il Terremoto del 1783. Dall’emergenza alla ricostruzione

Il terremoto che colpì la Calabria meridionale il 5 febbraio 1783, è riconosciuto come una delle più grandi calamità naturali del XVIII secolo.
Tra il 5 febbraio e il 28 marzo si verificarono 5 scosse fortissime e diverse centinaia di scosse minori. Quelle più violente colpirono dapprima (5 e 6 febbraio) la Calabria meridionale, investendo tutta l’area dell’Aspromonte e dello Stretto di Messina, poi (7 febbraio, 1 e 28 marzo) la Stretta di Catanzaro, cioè l’area compresa tra il golfo di Sant’Eufemia e il golfo di Squillace.
Oltre a causare danni ingenti – radendo al suolo le città di Reggio e Messina e provocando maremoti – il terremoto della Calabria meridionale del 1783 (anche denominato terremoto di Reggio e Messina del 1783) ebbe effetti duraturi sia a livello politico, sia a livello economico e sociale
Il terribile sisma,ebbe effetti duraturi sia a livello politico (con l’istituzione della Cassa Sacra che prevedeva l’incameramento dei beni di luoghi di culto soppressi con le cui somme ricavate dalla vendita dei beni adempiere alla ricostruzione) e il primo regolamento antisismico d’Europa, sia a livello economico e sociale.
Negli archivi sono stati ritrovati altri documenti e per questo un gruppo di studiosi, membri della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, a organizzare tre giornate di studio a Gerace, Vibo Valentia e Taurianova con lo scopo di portare a conoscenza quanto emerso dalla ricerca.
Dal 9 all’11 luglio tra Gerace, Vibo Valentia e Taurianova, si terrà il convegno “La Calabria dopo il terremoto del 1783. Dall’emergenza alla ricostruzione“.
Affronteranno questo tema diversi relatori che ricostruiranno i momenti drammatici vissuti dalla popolazione calabrese
Il convegno gode della collaborazione degli Archivi di Stato di Catanzaro, Reggio Calabria e Vibo Valentia e del patrocinio di: Deputazione di Storia Patria per la Calabria, Deputazione Cittadella vescovile di Gerace, Diocesi di Locri-Gerace, Diocesi di Oppido-Palmi, Sistema Bibliotecario Vibonese, Archivio Storico Diocesano Mileto, Associazione Italiana Biblioteche (AIB Calabria), Accademia dei Bibliofili Calabresi “G. Barrio” Vibo Valentia e dei Comuni di Gerace, Taurianova e Giovanni di Gerace.
Il 9 luglio a Gerace nella Sala dell’Arazzo del Museo diocesano dalle ore 10,00 alle 17,00; il 10 a Vibo Valentia presso il Sistema Bibliotecario Vibonese alle ore 9,30 e infine l’11 luglio nella sala consiliare del Comune di Taurianova alle ore 17,00.
Le conclusioni saranno affidate dal prof. Giuseppe Caridi ordinario di Storia moderna presso l’Università di Messina, nonché presidente della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, e a . Mons. Francesco Milito, Vescovo della diocesi Oppido Mamertina-Palmi e deputato di Storia Patria per la Calabria.
Caterina Sorbara