La biodiversità in Aspromonte. Un’eredità da custodire: presentato il nuovo documentario realizzato dall’Ente Parco e dal regista Antonio Melasi
L’Aspromonte è un patrimonio naturale di enorme valenza, narrato da viaggiatori e scrittori rimasti affascinati, fonte di ricerche, studi e monitoraggi che ne esaltano le meraviglie e le peculiarità: “a noi il compito id preservarle”.
È stato presentato venerdì 3 giugno al centro visite di Bova, il nuovo documentario “La biodiversità in Aspromonte. Un’eredità da custodire”, realizzato dall’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte e dal regista Antonio Melasi. Un prodotto realizzato dopo un’accurata pianificazione, di concerto con gli esperti dell’Ente che servirà come punto di riferimento per la divulgazione e la sensibilizzazione, rivolto principalmente alle scuole ed ai fruitori delle strutture di accoglienza del Parco, inserito nei numerosi progetti di educazione ambientale e di promozione.
Il documentario è stato mostrato in anteprima nel corso di un evento particolarmente partecipato con la presenza del Presidente dell’Ente Parco Leo Autelitano, del deputato Giuseppe D’Ippolito componente della commissione Ambiente della Camera dei Deputati, del Senatore Giuseppe Auddino componente della commissione Difesa del Senato e dal consigliere regionale Giacomo Crinò, del funzionario delegato dell’Ente Parco Silvia Lottero, del sindaco di Bova Santo Casile e di numerosi rappresentanti dei comuni del Parco, dell’associazionismo e del volontariato.
“Le componenti principali utilizzate per girare questo documentario sono gambe e cuore. – ha spiegato il regista Antonio Melasi. Gambe perché abbiamo camminato a lungo senza risparmiarci, cuore perché mi sono approcciato a questa esperienza con gli occhi di un bambino che ogni giorno scopriva nuovi aspetti e ne restava stupito, meravigliato ed emozionato. Ho capito che alcuni elementi possono sembrare dettagli, ma invece sono fondamentali per garantire gli equilibri dell’ecosistema e la tutela della biodiversità”.
Il documentario “si inserisce nel programma di attività di promozione e valorizzazione del nostro territorio poste in essere dall’Ente Parco – ha spiegato il funzionario delegato Silvia Lottero- i contenuti del video hanno caratteristiche che si sposano con le azioni di educazione ambientale e conoscenza del nostro patrimonio naturalistico”.
Il deputato Giuseppe D’ippolito, componente della commissione Ambiente della Camera dei Deputati ha evidenziato come il documentario confermi “la convinzione che i Parchi italiani, e l’Aspromonte tra gli altri, siano oggi dei veri e propri laboratori sulle ipotesi di sviluppo sostenibile e di tutela dell’ambiente che noi dobbiamo ricercare e valorizzare”. Il senatore Giuseppe Auddino complimentandosi per il lavoro realizzato “frutto di passione e competenza” ha rimarcato la necessità che la Calabria “debba puntare su questi elementi, facendo ricorso alle forze e alle potenzialità che possiede, pretendendo che tutti i Governi, anche quelli futuri, si impegnino affinché questi patrimoni naturalistici vengano custoditi e al contempo promossi”.
Per il consigliere regionale Giacomo Crinò il rapporto con l’Aspromonte è il segno di un percorso di crescita, che mi spinge giorno dopo giorno ad appassionarmi ed a seguire il Parco con attenzione, amore ed impegno”.
Il Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Leo Autelitano, ha spiegato che “la presentazione del documentario giunge nell’ambito dei programmai che l’Ente sta attuando per “strutturare i poli d’accoglienza sul territorio con attività di tipo laboratoriali, scientifiche e di promozione turistica. Il nostro intento è creare una rete delle strutture id accoglienza che sia collegato, un circuito che “interagisca” attraverso il contributo delle persone e grazie alla cooperazione del mondo del volontariato che si sta rivelando importantissimo per i nostri progetti. Il nostro intento è quello di lavorare per ripristinare la storia dei centri visita del Parco, con l’ambizione di riaprire tutti i punti dislocati sul territorio affinché si costituisca una rete di accoglienza e di visibilità del Parco capillare ed operativa. Dopo le inaugurazioni dei Centri visita dello Zomaro e di San Giorgio Morgeto, ormai operativi, ci concentreremo adesso sulle altre sedi ad iniziare da Gerace”.
In riferimento alla biodiversità, tema centrale del documentario, il Presidente del Parco Leo Autelitano ha ribadito quanto espresso nell’audizione delle Commissioni al Consiglio regionale, suggerendo una “mappatura delle foreste calabresi da effettuare non solo in termini di dimensioni ma soprattutto di composizione ed elementi. La conoscenza della qualità dei boschi della nostra regione – ha detto ancora Autelitano- diviene un aspetto centrale dal quale poi declinare i progetti di tutela e mettere sotto controllo la realtà delle foreste calabresi. Bisogna guardare allo sviluppo sostenibile del nostro territorio, consapevoli che può essere realizzato solo attraverso una convergenza istituzionale, coinvolgendo i comuni e costruendo un nuovo modello di intervento sul territorio, agendo attraverso esigenze collettive e non singole. Dobbiamo – ha concluso Leo Autelitano- approcciarci in maniera innovativa, attraverso una strategia nazionale e locale che introduca proposte di intervento concrete applicate alle nuove realtà e alle nuove necessità”.