Klaus Davi: “Cancellate le minacce di morte contro di me sui muri? Se non era per Salvini stavano ancora lì…”
Davvero? Sono state cancellate le minacce di morte nei miei riguardi sui muri della città di Reggio Calabria? Mamma mia, erano lì da un anno sparse fra Contrada Zambaldo sui cancelli della villa di Vincenzo Barreca assassinato nel 2002 (vi dice qualcosa la coincidenza?), località Bocale, a Gallico, ad Archi. Per un anno e oltre, se si esclude la telefonata di un carabiniere sedicente membro della “Polizia Giudiziaria” che mi chiamò un anno fa per poi non farsi più vivo, non è successo assolutamente nulla di nulla. Magicamente, le scritte però sembra siano sparite solo perché il vicepremier Matteo Salvini, il commissario regionale della Lega Calabria Giacomo Francesco Saccomanno e altri esponenti delle istituzioni di vari gruppi politici (ringrazio tutti) hanno sottolineato che quei murales non erano esattamente un simbolo di legalità e un veicolo efficace del segno di presenza dello Stato». È il commento di Klaus Davi rilasciato all’emittente regionale calabrese “Reggio Tv”.
«Un episodio – ha continuato Davi – che dimostra quanto le istituzioni siano vicine al territorio. Uno dei tanti. Ma voglio comunque ringraziare l’amministrazione comunale o chiunque sia stato per averle cancellate, anche se tardivamente. Sempre che la mano sia stata “istituzionale” e non di altra natura…». Quanto all’ipotesi che siano stati dei ragazzini a produrle, il giornalista italo-svizzero replica: «Se veramente qualcuno crede che qualche bambino si sia preso la briga di vergare la frase “Klaus Davi uomo di pace” sulla rotonda di Gallico all’ingresso dell’autostrada Salerno Reggio oppure ancora sulla villa di Barreca “qui ci sono gli uffici di Klaus Davi”, c’è da domandarsi quali libri di pedagogia abbia mai letto e quale distorta e inquietante visione abbia dei nostri giovani. I soggetti che alimentano questa teoria devono aver una visione davvero perversa dell’adolescenza. Perché poniamo che un quindicenne si prenda la briga di immortalare sulle mura dell’autostrada la frase “Klaus Davi uomo di pace” spontaneamente, qualche problema psicologico serio deve averlo… Comunque, chi diffonde queste notizie lo fa solo per svilire e per umiliare. E se ne assumerà la responsabilità, semmai dovesse succedere qualcosa», ha concluso Davi.