Italo e Frecciarossa in Calabria: stop alla “guerra delle fermate”, sì alle proposte costruttive
Non c’è niente da fare: la Calabria non si smentisce mai. Unica “consolazione”, è che ormai – purtroppo – la assurda “guerra delle fermate” sta diventando la normalità un po’ in tutta Italia, specie quando si tratta di servizi ferroviari ad Alta Velocità.
Non è trascorsa una settimana, dallo storico annuncio dell’istituzione di collegamenti ad Alta Velocità Frecciarossa di Trenitalia e Italo di NTV, tra Torino e Reggio Calabria: già è esplosa una grottesca quanto irritante battaglia tra comuni, popolazioni, cittadini e associazioni, per chiedere l’istituzione di fermate ai nuovi servizi, praticamente ovunque. Non bastano i tempi di percorrenza sì competitivi, ma comunque abbastanza “larghi” e assolutamente riducibili di oltre due ore, in primis attraverso l’eliminazione delle fermate nelle stazioni di testa nei grandi nodi di Napoli, Roma, Firenze e Milano, adesso ci si mettono anche richieste che ci portano indietro nel tempo, nell’era della nascita delle Ferrovie Calabro Lucane. Cosa c’entra questo paragone? Presto detto! Oltre un secolo fa, i tracciati delle storiche ex-FCL, vennero individuati non solo su basi orografiche, ma anche e soprattutto sulla base di infinite richieste da parte di Comuni e territori. Con il risultato di far nascere decine di stazioni in luoghi sperduti, sol perchè equidistanti tra due o più comuni “in guerra” per la stazione, con il ben noto risultato di aver reso molto poco appetibile il servizio ferroviario delle allora FCL, specie sui tronchi rimasti parzialmente incompiuti.
Oggi non si costruiscono più nuove linee ferroviarie a scartamento ridotto (ma siamo certi che se si tornasse a farlo, tornerebbero anche le diatribe tra comuni), ma la nuova frontiera del “prestigio ferroviario” sono diventate le fermate dei treni, specie se ad Alta Velocità.
Ed ecco che iniziano le battaglie tra Rosarno e Gioia Tauro, Vibo Valentia se la prende con Lamezia Terme perchè tutte le Frecce fermeranno lì e salteranno Vibo-Pizzo, Tropea lamenta il mancato instradamento di questi servizi sulla linea costiera, la Riviera dei Cedri contesta l’assenza di fermate sul proprio territorio, ma allo stesso tempo riescono ad essere istituite varie fermate anche nel Cilento, anche se probabilmente solo nel periodo estivo.