• Home »
  • News Calabria »
  • Intelligence, Vito Uricchio al Master dell’Università della Calabria: “Transizione ecologica: una sfida per l’intelligence. Satelliti e intelligenza artificiale per il contrasto ai crimini ambientali”

Intelligence, Vito Uricchio al Master dell’Università della Calabria: “Transizione ecologica: una sfida per l’intelligence. Satelliti e intelligenza artificiale per il contrasto ai crimini ambientali”

Rende (17.2.2021) – Una lezione all’insegna dell’ecologia e della tecnologia quella conclusasi tenuta al Master in Intelligence dell’Università della Calabria da Vito Uricchio, già direttore dell’Istituto di Ricerca Sulle Acque del Consiglio Nazionale delle Ricerche. La lezione ha avuto come tema principale il traffico transfrontaliero di rifiuti e dei crimini ambientali che minacciano un totale di due miliardi di persone. Il professore ha proseguito elencando i principali crimini legati all’ambiente come la pesca illegale, i furti di acqua, la deforestazione, lo sfruttamento abusivo di risorse minerarie, la coltivazione di droga e lo smaltimento illegale di rifiuti anche elettronici. Uricchio ha sottolineato come i crimini ambientali siano stimati dai 91 ai 259 miliardi di dollari l’anno, sottolineando che queste cifre dovrebbero far riflettere sulla necessità di attivare collaborazioni internazionali, integrando approcci e tecniche. La dimensione globale di questi fenomeni criminali è indirizzata verso il sud del mondo, in particolare verso l’Africa, utilizzata dai trafficanti per lo smaltimento di rifiuti industriali ed elettronici. “Queste aree del mondo – ha proseguito Uricchio – sono privilegiate dalla criminalità per l’alto livello di corruzione di governi e funzionari statali e per l’intrinseca povertà della popolazione, resa ancor più vulnerabile dalle guerre e dai cambiamenti climatici. Proprio a causa di questa complessità, l’intelligence è chiamata ad affrontare il problema mettendo insieme competenze e conoscenze ambientali, normative, sanitarie e anche digitali, in particolare attraverso gli strumenti di intelligenza artificiale”Gli approcci maggiormente utilizzati, ha ricirdato il docente – sono quelli del “data fusion” che consente di integrare più fonti, anche eterogenee, per produrre nuova conoscenza più coerente, accurata e utile rispetto a qualsiasi altri dati, numerici, territoriali o ambientali. Si tratta di conoscenze essenziali per l’analisi e il contrasto alle ecomafie. Il professore ha poi approfondito la dimensione digitale, sostenendo che oggi il tema più importante è quello della valorizzazione dei “Big Data” e dei “dataset”, ovvero quell’immensa quantità di dati digitali talmente grandi da eccedere la capacità dei server e dei database. “I big data – ha affermato – sono la vera rivoluzione, poichè vi è la necessità di sviluppare l’interoperabilità tra i diversi sistemi informatici, analizzando anche dati non strutturati come quelli dei social e dei numerosi dispositivi elettronici che utilizziamo quotidianamente. Infatti, i modelli cognitivi permettono di riprodurre i ragionamenti umani, con la possibilità di considerare un numero estremamente più ampio di dati. Tale tecnica favorisce l’approfondimento delle basi teoriche della predittività dei rati. Il perseguimento di tali obiettivi sarà sempre più possibile grazie all’impiego di computer quantistici come il recente implementazione quali IBM Q System oneo IA super quantum Sycamore, sviluppati anche grazie al contributo scientifico italiano. Il docente ha evidenziato il ruolo che la Cina sta assumendo nel mondo digitale. Negli ultimi anni i cinesi gestiscono numerose riviste scientifiche internazionali ed, al contempo, controllano ed acquisiscono informazioni in ambito tecnico, scientifico e tecnologico. Non è un caso che abbiano conwuistato la supremazia quantistica con il supercomputer

fotonico Jiuzhang. “Il futuro – ha proseguito – vedrà computer quantistici che risolve problemi complessi di medicina di precisione, di previsioni metereologiche e studio dei cambiamenti climatici e di crittografia,utilizzando algoritmi sempre più complessi e sviluppando risultati in tempi estremamente limitati”. Uricchio ha poi terminato riassumendo la sua significativa attività di lavoro in Puglia, illustrando numerosi risultati operativi nel contrasto ai crimini ambientali in collaborazione con le forze dell’ordine (Carabinieri e Guardia di Finanza) oltre che con la Regione Puglia ed ARPA, tramite l’utilizzo di mezzi tecnologici avanzati oltre che strumenti di telerilevamento satellitare per la mappatura delle contaminazioni e degli impatti di fenomeni criminali sui territori.