Intelligence, Massimo Franchi al Master dell’Università della Calabria
Rende 31.3.2021) Massimo Franchi, Strategic Advisor per Organizzazioni Militari e Docente, ha tenuto una lezione dal titolo “Intelligence Economica e Sistema Economico Italiano” durante il corso del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.
Massimo Franchi ha iniziato il suo intervento affermando che, in questa fase storica, nel mondo si combattono tre tipi di conflitti: quelli convenzionali, quelli non convenzionale e quelli ibridi. La caratteristica che accomuna questi conflitti è l’utilizzo delle spie. Lo spionaggio è lo strumento che gli Stati utilizzano per esercitare il controllo reciproco e per supportare i decisori politici nelle loro scelte. Oggi l’attenzione degli Stati è rivolta verso: gli investimenti diretti esteri, la geopolitica dei vaccini e l’aumento del prezzo delle materie prime metalliche.
Per quanto riguarda la situazione economico-finanziaria dell’Italia, Franchi ha affermato, che in seguito a la pandemia dovuta al covid19, si è registrata una riduzione significativa, pari a 150 miliardi di euro, del prodotto interno lordo. Nel 2020 in Italia e nel Regno Unito si sono registrati investimenti diretti esteri passivi minimi a differenza della Cina e dell’India dove si sono avuti i maggiori incrementi in questo settore. Inoltre, il nostro Paese ha visto aumentare il numero dei disoccupati, il numero oscilla tra i 400 ed i 500 mila, con una ricchezza delle famiglie in termini di consumi che è diminuita di circa 30 miliardi di euro.
Tuttavia, ha affermato Franchi, guardando i dati a livello globale, sembrerebbe che la crisi della Lehman Brothers, del 2008, sia stata molto più severa rispetto a quella che si è verificata con il sopraggiungere della pandemia dovuta al covid-19. Infatti mentre i settori del turismo, dell’ospitalità, la vendita al dettaglio di cibo e bevande, hanno avuto un arresto, altri settori come l’agricoltura, il farmaceutico, la grande distribuzione, l’e-commerce e l’informatica hanno registrato una forte espansione.
Nel 2021, ha detto il docente, si dovrebbe registrare un aumento di c.a. il 3% del prodotto interno lordo a livello mondiale. In particolare, i mercati emergenti, come per esempio quello africano, dovrebbero avere una crescita moderata mentre i mercati europei dovrebbero avere una crescita più lenta rispetto a Stati Uniti e Cina.
Inoltre le sfide maggiori, ha evidenziato Franchi, sono legate alla crescita dell’economia globale, alla riduzione del debito pubblico degli Stati, agli scambi globali, al clima nonché agli investimenti nel settore tecnologico, alla geopolitica dei vaccini, alla deindustrializzazione ed alla politica industriale. Determinante è altresì la lotta per la conquista dello spazio e non è un caso se è un privato, come Amazon, sta lanciando satelliti nello spazio.
Per comprendere in quale direzione sta andando il mondo industriale e produttivo a livello mondiale il docente si è soffermato sul tema del deposito dei brevetti. I settori maggiormente interessati dai brevetti, ha detto Franchi, nell’anno 2020 sono stati: la tecnologia medica, la comunicazione digitale e le tecnologie informatiche.
In Italia, sono stati depositati 4.600 brevetti a fronte degli oltre venticinquemila della Germania. Nel nostro Paese i maggiori brevetti sono stati presentati dalla G.D S.p. A. azienda leader nel settore dei Macchinari del Tabacco, dalla Prysmian Group società che opera nel settore dell’energia e delle telecomunicazioni e dalla Pirelli & C S.p.A. multinazionale che opera nel settore automobilistico, che non è più a guida solo italiana. Mentre in Europa le aziende che hanno richiesto più brevetti sono state quelle straniere quali la Samsung, Huawei e Zte. I grandi marchi che si sono imposti a livello globale anche nel 2020 sono stati quelli tecnologici: Apple, Amazon, Microsoft e Google.
Nel futuro, ha detto Franchi, l’intelligence economica sarà sempre più importante e sarà altresì fondamentale fare rete tra Stato e settore produttivo.
Non dimentichiamo, ha continuato il docente, quali sono i settori forti del nostro Paese: il turismo, l’industria con le 4F e la cultura. Ovviamente, essi sono quelli che maggiormente interessano gli altri Stati.
Bisogna tener conto, tuttavia, che il modello di business delle imprese è cambiato, poiché si è puntato sempre di più sulla digitalizzazione. In Italia ci sono circa 3000 grandi imprese e sebbene si sia realizzata la digitalizzazione forzata della Pubblica Amministrazione e delle imprese, il nostro Paese rimane fermo al ventiseiesimo posto delle classifiche mondiali. Le imprese più virtuose, non a caso, sono quelle che maggiormente internazionalizzano e che almeno per l’ottanta per cento esportano nei mercati esteri. È fondamentale, quindi, ricostruire un sistema camerale all’interno e all’esterno del nostro Paese, così come è necessario dare stabilità al sistema degli incentivi per sostenere le aziende italiane.
Al termine del suo intervento Franchi ha parlato del Golden Power e quindi dei settori strategici, primi fra tutti l’energia e la difesa, a cui si aggiunge l’automotive e la meccanica di precisione, il turismo e la cultura, il farmaceutico e il settore agricolo/alimentare. A tal proposito ha affermato che i fondi sovrani di investimento devono essere dotati di decine o centinaia di miliardi, altrimenti non ha alcun senso ricorrere a tale strumento.