Intelligence, Mario Caligiuri a ITASEC 2020 ad Ancona: “La crisi della democrazia determina un crescente disagio sociale amplificato dalla Rete. In Italia la politica è condizionata dall’intelligenza artificiale”.
ANCONA (5.2.2020) – “Il disagio sociale digitale potrebbe presto investire il nostro Paese rappresentando un problema di sicurezza nazionale”. È quanto ha detto il Presidente della Società Italiana di Intelligence Mario Caligiuri, Direttore del Master in Inteligence dell’Universitá della Calabria, intervenendo all’Italian Conference on Cybersecurity che si sta svolgendo ad Ancona presso l’Università Politecnica delle Marche. L’intervento di Caligiuri si è svolto all’interno del seminario “Social Media Intelligence & investigation” dove si è analizzato dal punto di vista delle scienze umane il tema della sicurezza informatica. Caligiuri in particolare ha evidenziato le diverse ragioni che possono determinare un aumento del disagio sociale a livello globale: dalla diminuzione del potere di acquisto dei cittadini occidentali all’aumento dell’immigrazione, dalla precarizzazione del lavoro all’avvento dell’intelligenza artificiale. “Nel nostro Paese – ha sostenuto – sono tanti i segnali di disagio, a cominciare dalla circostanza che negli ultimi anni quasi cinque milioni di italiani non hanno potuto provvedere alle cure mediche per ragioni economiche”. “La Rete – ha affermato – può essere un elemento che amplifica il disagio sociale” spiegando che “oggi in Italia quando si parla di politica in realtà di parla di intelligenza artificiale, come dimostrano l’incidenza della piattaforma Rousseau per i Cinque Stelle e della “Bestia ” di Luca Morisi per la Lega”. Caligiuri ha quindi evidenziato che “la sicurezza informatica come la privacy individuale sono molto difficili da perseguire, poiché si sta profilando una società della sorveglianza”. Per il docente “la crisi della democrazia determina un crescente disagio sociale, facendo emergere uno scenario in cui le istituzioni pubbliche potrebbero presto perdere credibilità con una conseguente disobbedienza di massa”. “Appunto per questo – ha concluso – l’intelligence dovrebbe osservare con grande attenzione questo fenomeno”.