Intelligence, Aldo Giannuli al Master dell’Università della Calabria: “Nei prossimi anni l’intelligence dovrà occuparsi di una crisi finanziaria generalizzata”
(Rende 8.2.2021) – Aldo Giannuli, Direttore del Centro Studi dell’ Osservatorio Globalizzazione, ha tenuto una lezione dal titolo “Intelligence e pandemia” nel corso del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.
Giannuli ha evidenziato che la pandemia è stata la cartina al tornasole che ha messo in evidenza limiti e pregi dei sistemi democratici e delle loro intelligence.
“Il covid19 ha permesso – secondo il docente – di verificare la capacità dell’intelligence di cogliere i fenomeni improvvisi che si verificheranno in questo secolo e che saranno sempre maggiori. Infatti l’intelligence si misura con scenari e tendenze che per definizione sono delle mere probabilità e che spesso sono in conflitto tra loro. Nessun fenomeno si può prevedere con precisione fin dall’inizio. L’unica tendenza che può prevedersi- ha affermato- è quella della massa perché può essere manipolata attraverso la propaganda, la guerra psicologica e il neuromarketing”.
Tuttavia Giannuli ha ricordato che “il presidente George Bush jr., proprio su segnalazione dei Servizi, aveva previsto il possibile verificarsi di una epidemia diversa e più insidiosa rispetto a quelle del passato. A tal punto da richiedere al Congresso un finanziamento di 7, 5 miliardi di dollari da destinare al contrasto epidemico. “Il piano antipandemico previsto da Bush – ha continuato- era interessante perché prevedeva il monitoraggio costante della “virus sfera”, insieme allo sviluppo sulle tecnologie dei vaccini. Tuttavia la crisi economica del 2008 e la privatizzazione della sanità, non hanno consentito che questa tendenza probabilistica potesse essere adeguatamente anticipata”.
Giannuli ha quindi evidenziato un’altra causa del fallimento internazionale dell’intelligence. Infatti ha affermato che “alla base del fallimento vi un motivo di carattere culturale e riguarda l’indirizzo analitico, perché studiando i dettagli dei fenomeni si smarrisce inevitabilmente la visione d’insieme”. “Basti pensare- ha ricordato – che il virus da covid19 ha iniziato a diffondersi in tutto il mondo partendo dalla Cina che è il Paese più sorvegliato del mondo. Sul fronte interno è attivo il sistema di controllo dei cittadini denominato Social Credit System, attraverso il quale vengono monitorati centinaia di milioni di cittadini. Ma la Cina è sorvegliata anche da Stati Uniti, Israele, Corea del Sud, India e da altri Paesi che sono molto attenti a ciò che succede in quella parte di mondo. Nonostante ciò il Presidente della Cina, Xi-Jiping ha comunicato al mondo, con un ritardo di molti mesi, di trovarsi di fronte ad un episodio pandemico molto grave”.
Inoltre, i Paesi occidentali hanno sottovalutato il problema, perché ritenevano si trattasse di un episodio che sarebbe rimasto confinato prevalentemente alla sola Cina. La gestione di questa situazione è stata un totale fallimento poiché si è verificato un colpevole ritardo da parte di tutti i sistemi istituzionali”.
L’ intelligence – ha detto ancora – oggi sta concentrando le proprie energie nella “guerra” sui vaccini che sono la strada maestra per uscire dalla pandemia. Infatti le Nazioni che prima usciranno dalla pandemia avranno un vantaggio economico e sociale sostanziale sugli atri Paesi.
A tal proposito, Giannuli ha posto l’accento sulla dichiarazione del nuovo presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, che si è impegnato ad acquistare centomilioni di dosi di vaccino in cento giorni per immunizzare nel più breve tempo possibile la maggior parte degli americani. “Questo ha comportato – secondo il docente – il taglio da parte delle aziende produttrici dei vaccini delle forniture precedentemente preventivate con i Paesi Europei. E deve far riflettere- ha continuato- che i contratti stipulati tra le aziende farmaceutiche e gli Stati siano segreti. La segretezza dai contratti è giustificata dal fatto che la formula di composizione dei vaccini contro il covid19 non può essere divulgata. Ma se è vero che la formula deve rimanere segreta non è possibile accettare che quanto stipulato nei contratti, che favorisce le aziende a discapito degli Stati, debba essere mantenuto segreto. Inoltre, la case farmaceutiche Pfizer, Astra Zeneca, Moderna realizzano i propri vaccini in luoghi diversi dai luoghi dove fanno ricerca. E’ molto difficile, quindi, riuscire a mantenere segreta la formula. Tutto questo induce ad affermare che la concorrenza non avviene solo tra le aziende produttrici di vaccino ma anche e soprattutto tra gli Stati. E infatti la Russia e la Cina hanno concentrato gli sforzi per la realizzazione dei vaccini. La Russia, ad esempio, sta fornendo vaccini contro il covid19 sia all’Ungheria che fa parte dell’Unione Europea che a Israele, il
quale ha già un contratto in esclusiva con la casa farmaceutica Pfizer.
Giannuli ha ipotizzato poi uno scenario abbastanza complesso che potrebbe verificarsi in Asia nei prossimi anni e che potrebbe far rivedere gli equilibri ed i rapporti con gli Stati Uniti d’America. Infatti, “potrebbe verificarsi dapprima un’offensiva diplomatica tra Usa e Cina e poi una guerra indiretta, che potrebbe avere come scenario l’Africa, la palestra del mondo”. “I servizi di intelligence- ha concluso Giannuli – nei prossimi anni dovranno occuparsi di una crisi finanziaria generalizzata e quindi occorre lavorare sugli equilibri monetari. Non dimentichiamo, infatti, che si è verificato un abbattimento del PIL a livello mondiale e che tutti i Paesi del mondo hanno ridotto la loro ricchezza interna. Tutti eccetto la Cina che invece ha visto aumentare il suo Pil di quasi il 2%. E questo deve fare riflettere”.