Insegnanti calabresi contestano a Pedace il Convegno “La Buona Scuola”

 Il Movimento docenti autoconvocati di Cosenza e gli “Insegnanti calabresi” hanno preso parte all’assemblea organizzata dalla sezione del PD di Pedace (Cs) sulla “Buona Scuola”.

Tra i relatori il DS Andrea Codispoti che ha messo in evidenza come non sia possibile una “Buona scuola” in cui dirigenti e docenti si trovino in contrapposizione, rilevando, inoltre, l’assurdità dell’azione di precarizzazione messa in atto dalla legge 107/2015: infatti, afferma il prof. Codispoti, a regime, la legge collocherà tutti i docenti in uno stato di precariato che rischia anche di allontanare tutti dalla sede di titolarità, ottenuta dopo anni di sacrifici. 

L’intervento del segretario provinciale del PD, Guglielmelli, ha tentato di evidenziare la bontà della riforma, tra i motivi addotti la fine,a suo dire, del precariato e la possibilità per gli alunni di vivere un’esperienza formativa attraverso l’alternanza scuola/lavoro.

Ci rammarica dover rilevare come, pur di difendere le scelte nefaste di un partito, si perda l’ obiettività di giudizio che una lettura attenta della legge genererebbe. Il segretario Guglielmelli, inoltre, dopo aver offerto il suo discutibile e poco documentato parere, ha preferito allontanarsi dal tavolo dei relatori, senza attendere il confronto e senza chiedere scusa agli astanti per il suo improvviso eclissarsi dall’assemblea. I relatori erano comunque tutti pro riforma, condizione scontata visto che l’organizzazione era PD, escluso il segretario provinciale scuola Cgil, Assalone, che ha spiegato ai presenti le forti criticità della legge.

 

Il prof. Giovanni Spadafora del Movimento docenti autoconvocati ha poi stimolato l’assemblea ad una riflessione sulla pericolosità di una legge che emargina gli alunni le cui occasioni di stimolo e crescita sono già poche in terra di Calabria. Ha poi rilevato come questo governo imponga la propria volontà senza confronto democratico e con inganni semantici (vedi “Buona” scuola o contratti a “tutele crescent”), che nei fatti ledono i diritti più elementari dei cittadini/lavoratori.

La prof.ssa Nocito ha poi rilevato l’imbroglio dell’alternanza scuola/lavoro che ruba dignità agli studenti, sfruttati nell’illusione dell’esperienza formativa. 

 

Infine, l’intervento del segretario della FIOM Calabria, Massimo Covello, sempre sensibile ai problemi della scuola, che ha ben spiegato l’inadeguatezza di questa riforma che non tutela i diritti degli studenti ad una scuola pubblica, luogo da sempre di riscatto sociale, favorendo piuttosto la privatizzazione dell’istruzione. Inoltre, il segretario della FIOM, ha esplicitamente posto l’attenzione sulla pericolosità dell’aziendalizzazione della scuola.