Incendi nel Vibonese, Saccomanno scrive alle istituzioni

Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia

Alla Prefettura presso la Provincia di Vibo Valentia

Al Comando Provincia del Carabinieri di Vibo Valentia

Al Comando Provinciale della Guardia di Finanza Vibo Valentia

LETTERA APERTA

Gentili Autorità,

ricevo quasi giornalmente segnalazioni di vicende che riguardano il territorio e che i vari soggetti interessati temono di portare a conoscenza degli organi competenti per possibili ripercussioni in loro danno.

Ho già parlato e comunicato della contraffazione della cipolla rossa di Tropea ed oggi non posso non segnalare quanto inviato da un importante imprenditore del luogo che denuncia incendi mirati per distruggere le coltivazioni, diminuire il valore del terreno e, allo stesso tempo, consentire il pascolo abusivo, anche se vietato almeno per cinque anni dopo che l’erba è stata bruciata.

A parte il pesante danno ambientale che sta distruggendo le nostre coltivazioni e allontana i proprietari dall’utilizzo dei terreni, non può non evidenziarsi che trattasi di sistema ben “oliato” per acquisire forza intimidatoria e, anche e spesso, le zone interessate dai vari incendi.

D’altro canto, mi riferiva questo imprenditore, che intende rimanere nell’anonimato per evitare di subire possibili danni alle cose ed alla persona, che ha più volte denunciato gli accadimenti, ma non ha mai avuto la fortuna di vedere qualcuno indagato o imputato. E, anzi, negli ultimi tempi è stato anche sconsigliato di fare segnalazioni, in quanto non avrebbe mai ottenuto nulla!

Non vado oltre!   

Certo è che alle persone per bene si limita sempre più la libertà e la possibilità di fare imprenditoria, dovendo lottare sia con l’ambiente criminale che con le istituzioni che non funzionano. Forse si tratta di piccole cose per chi dovrebbe garantire l’Ordine Pubblico, ma per un cittadino, invece, si tratta di una “montagna” che spesso rischia di travolgerlo. E, ecco, allora che la migliore soluzione è abbandonare i terreni o svenderli a determinati soggetti.  

Non è, sicuramente, una situazione di facile soluzione, ma, forse, con una maggiore attenzione e con una vicinanza effettiva si potrebbe trarre quelle notizie ed indizi che potrebbero portare, poi, a poter individuare i piromani “indirizzati” e sostenere quella parte sana della comunità che si sente totalmente abbandonata.

Questa mia non può dare molte indicazioni, ma segnala una situazione esistente e che andrebbe attenzionata con maggiore impegno e valutazione. Sarebbe sufficiente, in un primo momento, monitorare gli incendi, accertare le proprietà o la legittimità del possesso altrui, sentire i cittadini interessati e valutare se l’incendio è una eccezione oppure è un “sistema” per occupare i terreni e poi cercare di acquisirli a prezzi irrisori, quando va bene.  

In tal modo, si darebbe maggiore fiducia ai proprietari e si farebbe sentire la forza dello Stato alla criminalità organizzata.

Mi auguro che questa mia possa portare qualche giovamento.

 

Giacomo Francesco Saccomanno – Presidente