Una raccolta di emozioni davanti alla realtà e alle vicende più contrastanti della vita. E ancora, la ricerca della bellezza e della speranza anche nel fango, tra le macerie umane e negli eventi più drammatici della cronaca». Definisce così la sua opera don Camillo Brescianini, autore della silloge “In cerca di arcano”, pubblicata nella collana “I Diamanti della Poesia” dell’Aletti editore. «Mi affascina sempre il mistero delle origini e del senso di tutto – racconta il parroco di Albegno di Treviolo (provincia di Bergamo) -, soprattutto della vita. Più mi addentro, più mi rendo conto di quanto sia immenso, inesauribile e, nello stesso tempo, terribile nella sua grandiosità e meraviglioso nella sua armoniosità». I versi, in rima, decantano l’universo, la natura, la donna, il senso della vita, il mistero di Dio origine e incarnazione, con un linguaggio di chiara comprensione che imprime alle liriche ritmo e musicalità. A sottolinearlo è anche Alessandro Quasimodo, attore, regista teatrale e poeta, figlio del Premio Nobel Salvatore Quasimodo. «Con questi versi, molto curati dal punto di vista metrico e stilistico, l’autore esprime la propria concezione di vita che emerge in tutta la raccolta. Occorre cercare il significato profondo dell’esistenza per non affrontare situazioni e problemi in modo superficiale e passivo».
Nelle varie sezioni del libro, Don Camillo analizza gli aspetti negativi della società, ma senza lasciarsi mai andare al pessimismo. Piuttosto, con parole di incoraggiamento che aprono, anche nelle situazioni più difficili, ad uno spiraglio di luce, convinto che la realtà, per quanto arida o a volte addirittura crudele che sia, porta dentro di sé i germi della speranza. In una crisi di valori, la fede riesce a dare un senso ad ogni cosa e a placare disagi e ansie, trovando piena espressione nell’arte, con cui hanno in comune la profondità e la bellezza. «Tutte e due – afferma l’autore originario di Villongo (Bergamo) – ci parlano del mistero e della sua insondabilità ma, nello stesso tempo, anche della sua disponibilità a lasciarsi penetrare senza veli e senza riserve, per suscitare emozioni sempre nuove e imprevedibili che vanno oltre la stessa formulazione della fede e la rappresentazione artistica, creando così ulteriori aperture ed emozioni».
Don Camillo parla di un cammino di fede verso il senso della vita, in cui lo Spirito è il protagonista e la guida di ogni ricerca sincera e appassionata della verità e della bellezza. Dall’osservazione della realtà deriva lo spunto per scrivere, dando sfogo a emozioni che portano l’autore ad andare oltre, nella scoperta di uno sviluppo che apre al positivo e predispone ad una visione ottimistica nonostante, a volte, la drammaticità degli eventi. «Mi piacerebbe creare nel lettore quelle emozioni, non necessariamente le mie, capaci di stimolarlo e di spingerlo a riflettere e a comunicare, a sua volta, quella ricchezza personale che è un patrimonio unico e originale, che rischia troppo spesso di restare sepolto.
Federica Grisolia
(Vincenzo La Camera – Agenzia di Comunicazione)