In Calabria il 26% degli anziani rinuncia alle cure. Occhiuto ci ascolti

I dati offerti alla lettura e analizzati da “Passi d’argento”, il sistema di sorveglianza della popolazione con più di 64 anni del nostro Paese, non ci sorprendono ma ci preoccupano. Sono tanti, troppi, gli anziani che rinunciano a curarsi in Italia e, fra questi, di certo sono moltissimi i cittadini calabresi.

La nostra regione, infatti, evidenzia percentuali peggiori rispetto alla media nazionale per le difficoltà nell’accesso ai servizi socio-sanitari (con un 37,5% di soggetti in difficoltà) e si attesta nella media nazionale per quanto riguarda le stime riferite alla rinuncia alle visite mediche ed agli esami diagnostici (con una percentuale che sfiora il 26%).

Siamo convinti, come sostenuto da chi ha lavorato all’analisi dei dati, che sia importante tutelare il diritto e l’accesso alle cure delle persone che avanzano con l’età, facilitarne l’accesso ai servizi sociosanitari e rendere i contesti di vita, come le abitazioni o i quartieri, sicuri e favorenti l’autonomia e la socialità.

In Calabria, dove la sanità non è riuscita a superare i problemi atavici che l’attanagliano, dove la medicina territoriale ancora non è entrata a regime, dove la legge sulla non autosufficienza è stata varata ma non sostenuta economicamente dal legislatore regionale, questi problemi sono più evidenti e queste necessità più stringenti.

Per questo chiediamo al presidente della giunta regionale della Calabria, Roberto Occhiuto, nella sua veste di Commissario per il piano di rientro di assecondare la nostra richiesta di riapertura del tavolo di confronto sul Servizio sanitario regionale.

Siamo convinti che lo sviluppo di servizi sociali e sanitari moderni, efficienti e accessibili alle persone anziane, sia cruciale per rispondere ai loro bisogni e garantire quei diritti sociali e assistenziali che, troppo spesso, in Calabria sono veri e propri miraggi.

 

Francesco De Biase

Segretario generale

Uilpensionati Calabria