Il rigassificatore della discordia: Gioia Tauro l’incompresa Di Al. Tallarita
La cosa che ha fatto muovere il mio interesse nello scrivere questo articolo, è l’assoluta mancanza di contraddittorio alla trasmissione ‘Coffee break’ d’Italia 7, che talvolta ascolto la mattina prendendo il caffè. Hanno presentato le ragioni del no del rigassificatore a Gioia Tauro, ma solamente esponenti politici di sinistra o definiti esperti legati a tale area. Questa mancanza totale di un contraddittorio equilibrato, ha mosso la mia penna.
Le ragioni per le quali il comune di Gioia Tauro vedrà il rigassificatore, impianto che riporta il gas dallo stato liquido a quello gassoso, rientrano in un piano di autonomia energetica di cui tutti si lavano la bocca, ma pochi poi comprendono il come farlo.
In meno di 4 anni, dice Il Sole 24h ‘(..)sarà in grado di processare 12 miliardi (anche 16) di metri cubi di gas naturale liquefatto (Gnl) al giorno(..)Posizionato all’interno del retroporto, in un’area di 47 ettari che ricade nei comuni di Gioia Tauro, San Ferdinando e Rosarno, il rigassificatore della Calabria sarà collegato per 7 km alla rete della Società nazionale metanodotti (Snam).(..)Costo dell’investimento, tra 1,3 e 1,5 miliardi di euro ‘. L’impianto, inoltre, ha già ottenuto tutte le autorizzazioni.
Il ministro della Transizione ecologica, Cingolani, ha annunciato i nuovi siti.
Tre rigassificatori, sono già presenti a Livorno, La Spezia e Rovigo.
Altri saranno a Ravenna e a Piombino.
Da https://www.pcapolitical.com/2022/06/24/il-rigassificatore-della-discordia-gioia-tauro-lincompresa/