IL PITTORE EPEO DONA UNA PROPRIA OPERA ALLA CITTADINANZA DI TREBISACCE

La Casa comunale di Trebisacce si arricchisce di una preziosa opera d’arte, realizzata e donata a tutta la cittadinanza dal Maestro Domenico Cataldi, in arte Epeo.
Rispondendo all’appello dell’Amministrazione comunale, che ha scelto di rivolgersi ad artisti appartenenti al territorio, ma capaci con la propria arte di varcarne i confini, Epeo ha realizzato un prezioso dipinto a tecnica mista, dal titolo “La terra colma del tuo silenzio”, collocato all’ingresso del Municipio di Trebisacce. L’opera, forte di una dimensione creativa capace di suggerire atmosfere proprie dell’Alto Ionio Cosentino si proietta in una dimensione evocativa di archetipi territoriali e marcatori culturali e accoglierà chiunque varchi la soglia del palazzo comunale, quasi ad affermare il ruolo dell’arte quale prologo concettuale alle dinamiche della quotidianità.
Il sindaco di Trebisacce, Avv. Franco Mundo, e tutta l’Amministrazione comunale, hanno voluto rivolgere il proprio ringraziamento al Maestro Epeo, sia per la disponibilità dimostrata, che per la generosità con cui ha donato l’opera alla Città di Trebisacce, certi che il suo esempio sarà seguito dalle grandi eccellenze creative legate al nostro territorio, che con le proprie opere possono contribuire a trasformare la casa di tutti i cittadini di Trebisacce in un luogo in cui l’incontro con l’arte è quotidiano.

Epeo, pittore e scultore dell’Alto Jonio Cosentino, appartenente a quella schiera di artisti che, pur operando in modo “stanziale” in Calabria, riescono a mantenere significativi rapporti con la ricerca artistica più accreditata. Il suo percorso formativo inizia con alcuni lavori che svelano la sua predilezione per le cose semplici della vita, dalle quali – secondo l’artista – nascono le grandi idee. Nell’ambito del programma Leader, Alto jonio Cosentino, Epeo cura i corsi di ceramica e vasi. Per il G.A.L. Potame-Busento, insegna ai corsi di formazione per restauratori di mobili rurali, artigiani degli oggetti in legno, ferro battuto, sbalzo su rame e della ceramica artistica. Contemporaneamente, espone le sue opere in varie città d’Italia. L’artista crea un rapporto intenso coi linguaggi più significativi dei grandi maestri dei primi del ‘900, prestando attenzione nel definire la sua identità espressiva più autentica. La scelta del proprio pseudonimo è metafora di rimozione di alcuni degli stereotipi che inibiscono la possibilità di sentirsi liberi e di cogliere la verità delle cose. Cambiare il nome, quindi, ha una forte valenza catartica e rigeneratrice, nella ridefinizione del proprio io. In tutto il proprio percorso artistico Epeo non abbandona mai la sua poetica sulla sacralità dell’arte, poiché ritiene che in essa siano custoditi i valori più autentici dell’uomo, la sua identità più profonda, il suo rapporto con Dio, e sia la forma più efficace per esorcizzare la sua solitudine.

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Andrea Mazzotta Responsabile Comunicazione Istituzionale
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