Il Manfroce ritrovato incanta il pubblico di Palmi. La soprano Martina Gresìa, accompagnata dal pianista Lorenzo Masoni, premiata dagli Amici della Musica
Un appuntamento pregno di emozione nel segno del compositore palmese Nicola Antonio Manfroce (Palmi 1791 – Napoli 1813), che in soli ventidue anni di vita ha lasciato una significativa eredità musicale.
“Un Manfroce ritrovato” è stato, infatti, il titolo della manifestazione culturale svoltasi nella cornice dell’auditorium della Casa della Cultura Leonida Repaci di Palmi. La presentazione del volume “Nicola Antonio Manfroce – Le Opere”, edito dal conservatorio Fausto Torrefranca di Vibo Valentia, ha preceduto il concerto della soprano Martina Gresìa che, accompagnata al piano da Lorenzo Masoni, unitamente al migliore repertorio di Rossini, Donizetti, Bellini e Mozart, ha dato voce alla prima interpretazione assoluta dell’area “Quando mai tiranne stelle” di Nicola Antonio Manfroce. La copia del manoscritto è stata individuata nel fondo dedicato allo stesso compositore, conservato presso la casa della Cultura Leonida Repaci di Palmi, e revisionata dal maestro Domenico Giannetta, promotore presso il conservatorio Fausto Torrefranca di Vibo Valentia, dove insegna Armonie e Analisi, del progetto di promozione e pubblicazione dell’opera dello stesso Nicola Antonio Manfroce.
Un’iniziativa molto significativa, promossa nell’ambito della rassegna Synergia 46 giunta, come suggerisce la denominazione, alla 46^edizione, promossa dall’associazione Amici della Musica Nicola Antonio Manfroce di Palmi e cofinanziata nell’ambito dell’avviso pubblico Promozione Eventi Culturali della Regione Calabria.
La presentazione si è pregiata degli interventi del presidente dell’associazione Manfroce di Palmi, Antonio Gargano, dell’assessore comunale alla Cultura, Vladimiro Maisano, del direttore del conservatorio Fausto Torrefranca di Vibo Valentia, il maestro Vittorino Naso, del maestro Domenico Giannetta, che per la sua attività di revisione è stato premiato dalla presidente del Rotary Club di Palmi, Sofia Ciappina, con una targa.
«Ricordato solo per la brevità della sua vita, seppur intensa musicalmente, Manfroce – ha spiegato il maestro Domenico Giannetta – merita di essere conosciuto anche per il valore intrinseco delle sue composizioni, nate in un contesto storico e culturale di cui abbiamo poche tracce e che non possiamo delineare con certezza. Ciò che invece emerge con chiarezza dallo studio dei suoi manoscritti, che sempre più mi appassionano, è l’originalità dei suoi tratti stilistici, quelle sue intuizioni che precedono l’esplosione di Rossini e che restano un unicum nella storia della Musica. Un potenziale immenso che, pur lasciandoci con l’interrogativo di dove sarebbe potuto arrivare se avesse vissuto più a lungo, deve invece sollecitarci a valorizzare quanto di prezioso ci ha lasciato», ha sottolineato ancora il maestro Domenico Giannetta.
«Siamo particolarmente orgogliosi di questo nostro contributo alla storia della Musica con la pubblicazione dell’opera importante di Nicola Antonio Manfroce. La proposta del maestro Giannetta fu subito accolta e appoggiata dal conservatorio nel 2017, dall’allora direttore Francesco Pollice. Io ho ereditato questo progetto che continueremo a promuovere con convinzione. Da musicisti e da calabresi siamo molto orgogliosi di poter dare questo importante apporto all’accrescimento del patrimonio della storia musicale», ha evidenziato il maestro Vittorino Naso, direttore del conservatorio Fausto Torrefranca di Vibo Valentia.
Una copia dell’opera è stata anche donata alla biblioteca della Casa della Cultura Leonida Repaci di Palmi. L’occasione è stata anche colta dall’associazione Amici della Musica Manfroce per consegnare alla soprano Martina Gresìa il premio Musicarte per l’interpretazione, nel ruolo di Teona, della tragedia per musica “Ecuba”, scritta dallo stesso Manfroce, al Festival della Valle d’Itria nel 2019. Il premio sarà prossimamente consegnato anche a Lidia Fridman (Ecuba) e Roberta Mantegna (Polissena).
«È stato un concerto segnato da tante prime volte e dall’emozione di cantare laddove tutto è nato, ossia nella patria di Nicola Antonio Manfroce. Non ero mai stata in Calabria e iniziare da Palmi è stato per me davvero molto significativo anche perché è il mio primo recital da sola e sono particolarmente contenta di essere stata accompagnata da Lorenzo Masoni, pianista di grande talento che ho conosciuto proprio a Martina Franca, in
occasione della rappresentazione dell’Ecuba di Manfroce», ha raccontato la giovane talentuosa Martina Gresìa.
«Una grande emozione anche per me trovarmi nella patria di Manfroce, accompagnare Martina Gresìa e condividere con lei l’esperienza della mia prima volta con una sola cantante», ha raccontato anche il pianista Lorenzo Masoni.
Il prossimo appuntamento sarà ancora dedicato a Nicola Antonio Manfroce. Sabato 6 novembre alle ore 18, sempre nella cornice dell’auditorium della casa Leonida Repaci di Palmi, sarà infatti presentato il libro “Cronaca di un avvenimento” a cura degli Amici della Musica Nicola Antonio Manfroce, contenente anche le numerose recensioni dell’Ecuba di Manfroce, rappresentata alla 45^edizione del festival di Valle d’Itria a Martina Franca in provincia di Taranto nel 2019, pubblicate in tutto il mondo. Cureranno la presentazione il presidente dell’associazione Antonio Gargano e il maestro Domenico Giannetta. La registrazione di quella memorabile rappresentazione, giudicata tra i migliori spettacoli del mondo nel 2019, sarà proiettata in occasione della presentazione del volume.
Palmi (RC), 27 ottobre 2021