Il futuro della comunità lametina, grazie all’ex Comune di Sant’Eufemia Lamezia.
Considerando il silenzio che ormai ristagna su Lamezia Terme da oltre 30 anni, dove ogni persona che è stata al potere non ha mai portato lustro alla comunità ed al territorio, arricchendo solo le proprie tasche e favorendo gli amici degli amici per avere ritorni di poltrona. Siccome dopo 30 anni i lametini non hanno avuto a cuore che Lamezia sarebbe stata innalzata a Provincia, per cogliere tutti i benefici di sviluppo che ne avrebbero potuto scaturire, ma forse questo avrebbe creato ulteriore poltrone e disparità, perché a Lamezia vige la politica del bisogno, la politica fatta di tenere costantemente il malato cronico a stretto bisogno di cura, in questo caso l’elettore cronico, costretto ad aspettare un lavoro perenne che non arriverà mai.
Considerando che ci sono migliaia di ventenni che si stanno avviando alla vita reale terminando gli studi, fatta di lavoro, fatta di costruzione di un nuovo nucleo familiare, e fatta di tante cose che permettono al proprio individuo uno sviluppo personale e la gestione della propria vita, considerato che tutto questo oggi non se lo possono permettere neanche i 40 enni e 50 enni che hanno vissuto gli anni d’oro dell’economia, visto che tanti posti di lavoro ormai sono scomparsi nell’arco del tempo.
Lamezia Terme ha bisogno di un rinnovamento dirigenziale, di persone che si formano anche da 19 anni in poi per poter contribuire all’espletamento dell’articoli della Costituzione Italia, i quali affermano che ogni individuo deve contribuire per il bene sociale della propria comunità. Dobbiamo creare le basi al fine che Lamezia possa essere valorizzata, ma prima che avvenga questo, bisogna valorizzare ogni singolo cittadino, bisogna dargli la dignità di un lavoro, questo lavoro si può creare anche aumentando le interazione tra la popolazione, per favorire lo scorrimento di piccoli flussi di denaro ma in maniera continua, tanto da arrivare ad una professionalità dove in futuro si potrà attingere anche a risorse che verranno da ciò che a breve sarà enunciato nel presente comunicato stampa.
Data l’emarginazione che vive l’ex Comune di Sant’Eufemia Lamezia, e siccome ci sono delle risorse che non sono mai state sfruttate dalla comunità lametina, come ex stabilimenti ormai dismessi, l’aeroporto, 13 km di costa, l’autostrada, la stazione ferroviaria, luoghi che hanno rilevanza storia e culturale.
Tutto questo potrebbe essere valorizzato solo da un Comune forte come quello di Catanzaro essendo Provincia, dove potrebbe andare a canalizzare tutte le risorse per permettere che Sant’Eufemia sia una seconda capitale turistica, dobbiamo avere l’imperativo di creare la prima rivoluzione turistica, dove si andranno a coinvolgere gli Emirati Arabi per sviluppare una catena di strutture alberghiere sulla costa, dove si prenderanno l’onore e l’onere di purificare le acque e di ampliare la spiaggia con meccanismi che esistono in Europa utilizzati dai Paesi Bassi per creare nuove porzioni di terra ferma.
Tutto questo dovrà portare le nostre zone turistiche iper trafficate da turisti che arriveranno da tutte le parti del mondo per 12 mesi all’anno, con la sostanziale differenza che una grossa fetta di questo traghettatori, sicuramente dopo aver creato strutture idonee, staranno a soggiornare nella nostra terra, dove non ha nulla da invidiare con i luoghi esotici, tutto questo ne sarà da beneficio a tutta la costa limitrofe e sicuramente in tutta la Calabria.
Tutto questo cambio di assetto, sarà propedeutico alla creazione di migliaia di posti di lavoro per i giovani e meno giovani di tutto l’intero comprensorio lametino, dove ad ogni singolo individuo gli sarà restituita la dignità fondata sul lavoro, che lo sancisce l’articolo 1 della Costituzione Italia.
Per tanto attueremo una campagna informativa ed una raccolta firme alfine che l’ex comune di Sant’Eufemia venga accorpato e gestito dal comune di Catanzaro, pertanto vaglieremo con il Comune di Catanzaro una possibile strategia di ampliamento valorizzazione delle migliaia di risorse che appartengono a Lamezia, mai sfruttate da una politica campanilista e miope.
Francesco Mendicino