Il Collettivo ‘Nuvola Rossa’ sul Centro Socio-Culturale di Villa San Giovanni
Finalmente possiamo annunciarlo: nei giorni scorsi abbiamo perfezionato l’acquisto dello storico Centro Socio Culturale di Villa San Giovanni (ubicato in via II novembre) che diventa così proprietà del Nuvola Rossa e, dunque, di tutti coloro che vogliono coltivare un progetto politico e culturale fondato sulla ricerca della giustizia sociale, della bellezza, della tutela dell’ambiente e dei beni comuni.
Si tratta di una notizia che avremmo ovviamente voluto festeggiare insieme alla collettività che ci ha sostenuto, ma la pandemia in corso ci impedisce di abbracciarci e gioire insieme. Vogliamo prima di tutto ringraziare quanti da ogni angolo d’Italia ci hanno sostenuto per vincere questa battaglia.
Non si tratta del mero acquisto di un semplice immobile. Il nostro obiettivo era restituire alla collettività un patrimonio di cui qualcun altro avrebbe potuto appropriarsi con manovre speculative. Com’è noto, la struttura era stata acquistata con una raccolta popolare avviata negli anni ‘80 per dotare Villa San Giovanni di un luogo dove incontrarsi, fare cultura, scambiarsi idee e provare dunque ad offrire opportunità di crescita politico-culturale volte al riscatto sociale di questa parte di Mezzogiorno. All’epoca il centro fu intestato al PCI e, una volta sciolto, il bene confluì nel patrimonio del PDS prima e dei DS poi. Qui iniziano i guai: in tutta Italia tante strutture con storie analoghe sono state sacrificate per coprire gli ingenti debiti che il partito aveva contratto. Anche l’immobile di Villa San Giovanni è finito nelle mani delle banche attraverso dei procedimenti di liquidazione ordinati dai tribunali, col consenso dei dirigenti dei partiti eredi – solo sulla carta – del PCI.
Nonostante lo sconforto di chi scopre di essere coinvolto in processi foschi e difficili da controllare, abbiamo scelto di lottare affinché la struttura potesse continuare ad ospitare le iniziative sociali che abbiamo svolto in questi anni. Non era giusto che la nostra comunità si piegasse ancora una volta allo strapotere di potentati economici e politici.
Leggere nel recentissimo provvedimento del tribunale che il bene passa dalla “Direzione Nazionale dei Democratici di Sinistra” al “Nuvola Rossa” è stata un’emozione forte e una gioia immensa, ma anche un modo per riflettere sui disastri che in questi anni ha commesso una certa sinistra. Com’è possibile che una piccola realtà come la nostra abbia dovuto mettere al riparo non solo un immobile ma una storia di resistenza a difesa delle fasce più deboli, dei beni comuni e contro ogni strapotere mafioso, mentre tutto questo stava per essere cancellato con un colpo di spugna da funzionari politici avidi e cinici che hanno badato solo a conservare i propri posti di potere e i loro privilegi incuranti di quel patrimonio morale che avevano ricevuto in consegna per trasmetterlo alle future generazioni?
Dedichiamo questa piccola e iniziale vittoria a quanti, in questa terra, hanno sacrificato parte della propria esistenza per stare dalla parte degli ultimi, dei lavoratori, dei disoccupati, degli emarginati. Adesso dobbiamo rimboccarci le maniche perché il lavoro che ci aspetta è ancora più duro. Abbiamo progetti ambiziosi per sviluppare ancora meglio le potenzialità del centro. Vogliamo diventi un riferimento per tutta l’area dello Stretto, un luogo dove sentirsi liberi di incrociare le proprie vite con quelle degli altri liberamente e senza costrizioni, dove continuare a sperimentare arte, musica, cultura e riscoprire quella nobile dimensione della vita associata, così degradata negli ultimi anni, che è la politica, intesa come lotta per un altro mondo possibile e possibilità di riscatto in una terra sfregiata da affaristi e ‘ndranghetisti che troppo spesso vanno a braccetto con le istituzioni locali. Siamo convinti che insieme riusciremo a vincere le nuove sfide che ci troveremo ad affrontare insieme, e comunicheremo attraverso i nostri canali le modalità con cui farlo insieme, perché il Nuvola Rossa è di tutte e di tutti.
Nel frattempo brindiamo in attesa di poter festeggiare come si deve!