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Il 22 aprile è la Giornata internazionale della Madre Terra. Non è una festa ma un monito per ricordarci che non c’è tempo da perdere!

”L’intreccio di crisi ambientale, climatica, alimentare, demografica, migratoria, sociale ed economica che si è condensata in una pandemia che ha stravolto le nostre esistenze, ha tolto il velo alle insostenibilità e con esse alle grandi diseguaglianze, a quella formidabile dismisura che segna il nostro pianeta”.Non ci sono dubbi che le epidemie sono espressione di uno stress ambientale e di un’alterazione dell’equilibrio tra l’uomo e il suo ambiente di vita. Per prevenire le malattie è necessario considerare l’uomo e il suo ambiente nel loro insieme, agendo su quei fattori ambientali che sono modificabili, in quanto dipendono dalle nostre scelte. Maggiori opportunità per gli agenti patogeni di diffondersi tra gli oceani derivano anche dal continuo scioglimento dei ghiacci marini.I cambiamenti climatici possono causare o rafforzare problemi di sicurezza durante tutte le fasi della produzione e fornitura del cibo, come la contaminazione microbiologica degli alimenti o dell’acqua.La malnutrizione ela carenza alimentare dovuteallariduzione dei raccolti provocata dai cambiamenti climatici potrebbero aggravare gli effetti delle malattie virali.Alcuneattività che causano inquinamento dell’aria e alterazioni del clima, come gli allevamenti intensivi di animali, sono state individuate come possibili cause dell’aumento di rischio di mutazioni nei patogeni e diffusione di nuove epidemie. La concentrazione di molti capi in spazi ridotti e l’alimentazione con mangimi che contengono antibiotici favoriscono una forte pressione selettiva su virus e batteri, che mutano velocemente verso ceppi e tipi più aggressivi anche verso la specie umana.Slow Food è parte di quel grande movimento globale che rivendica il diritto al futuro, che riconosce l’importanza di cambiare rapidamente modello di sviluppo,impedire perentoriamente il consumo di nuovo suolo e scoraggiare e disincentivare le attività produttive che maggiormente contribuiscono alla crisi climaticacome l’agricoltura e gli allevamenti intensivi o altri processi produttivi troppo inquinanti ,favorendo la loro conversione basata su un’economia circolare che rispetti l’ambiente e la biodiversità.Albert Einstein, già un secolo fa diceva : ‘se le api scomparissero, in sei o sette anni tutta l’umanità scomparirà’” ……cosa stiamo aspettando?!?!?!?I nodi riconducibili al modello di sviluppo affermatosi in ogni angolo della Terra sono arrivati al pettine, ponendoci di fronte all’evidenza che i vecchi paradigmi della modernità sono parte del problema e che nessuno si sarebbe potuto salvare da solo.“Se qualcuno pensa che si trattasse solo di far funzionare meglio quello che già facevamo, o che l’unico messaggio sia che dobbiamo migliorare i sistemi e le regole esistenti, sta negando la realtà“( Enciclica Fratelli tutti).
“Ogni anno scompaiono migliaia di specie vegetali e animali che non potremo più conoscere, che i nostri figli non potranno vedere, perse per sempre. La stragrande maggioranza si estingue per ragioni che hanno a che fare con qualche attività umana”. E’ unodei passaggi chiave che Papa Francesco dedica al tema della biodiversità nella suaLettera Enciclica “Laudato si’”(24 maggio 2015).Come ricorda lo stesso Pontefice, siamo tutti interconnessi e il destino del Creato procede di pari passo con la vita dell’uomo: “La perdita di foreste e boschi implica allo stesso tempo la perdita di specie che potrebbero costituire nel futuro risorse estremamente importanti, non solo per l’alimentazione, ma anche per la cura di malattie e per molteplici servizi”.nonc’è tempo da perdere!Slow Foodquest’annoha celebrato Terra Madre con eventi on line da ottobre 2020 ad aprile 2021: sono stati messi al centro dell’attenzione gli ecosistemi (terre alte, terre di pianura, terre metropolitane e terre d’acqua),pensando a nuove geografieattraverso le quali ridisegnare il pianeta comprendendone la complessità e le interdipendenze, mettere a fuoco la dislocazione dei poteri nella postmodernità, delineare nuove soggettività e alleanze sociali. Interrogandoci su quali sarebbero state le ricadute delle crisi sugli ecosistemi in termini di desertificazione e processi migratori, deregolazione e guerre, perdita delle biodiversità e nascita di nuove patologie.nonc’è tempo da perdere!salvare la Terra non è più un’opzioneè una necessitàOggi le parole d’ordinesonoprotezioneesostenibilità ambientale.Gli obiettivi comunilamaggiortutelaesalvaguardiadel pianeta. Amare la Terra! La politica deve fare la sua parte ma tutti noi possiamo concorrere alla salvezza della terra con uno stile di vita più sostenibile. La Comunità Slow Food di Pazzano per l’ecologia integrale vi aspetta domenica 9 maggio alle 15 presso la grotta di Cristo Risorto per il quinto appuntamento annuale di riflessione su questi temi.A breve il programma.Icomponenti della comunitàSlow Food di Pazzano per l’ecologia integralegigliotropeano@gmail.com, ginea66@libero.it