I lavoratori delle strutture residenziali psichiatriche reggine pronti a una nuova mobilitazione
È calato nuovamente il silenzio attorno alla drammatica situazione di abbandono in cui versa il settore dell’assistenza psichiatrica residenziale nel reggino. Un silenzio che condurrà inesorabilmente alla chiusura delle attuali strutture, alla perdita definitiva di circa 130 posti di lavoro nel territorio, nonché al conseguente stato di deportazione e/o abbandono in cui si verrebbero a trovare gli attuali ospiti.
Le ultime notizie ufficiali risalgono infatti ai primi di agosto quando, dopo un incontro tenutosi presso la Direzione Generale, i vertici dell’ASP reggina ribadivano alla struttura commissariale regionale e all’Azienda Zero la necessità di individuare sollecitamente strategie per definire l’accreditamento per strutture attive da trent’anni e che, paradossalmente, vengono sottoposte all’iter delle nuove strutture, compresa addirittura l’autorizzazione alla realizzazione (sic!). Sempre in quella sede l’ASP reggina rilanciava la nostra proposta di istituzione di un tavolo tecnico al fine di trovare soluzioni condivise, percorribili e soprattutto rapide.
Certo la tragica morte del dottor Profiti, con cui avevamo iniziato ad affrontare la questione, ha stravolto tutti i programmi ma a distanza di due mesi non è possibile non ricevere risposta alcuna, così come non è possibile non avere alcun cenno alle richieste di incontro inviate al presidente della giunta regionale e commissario alla sanità Occhiuto.
Diventa difficile in questo contesto non immaginare macchinazioni nascoste dietro questi silenzi, se consideriamo che quelle stesse istituzioni che bloccano i ricoveri con argomentazioni capziose, mantengono al contempo un vergognoso status quo che nega il diritto all’assistenza psichiatrica nel territorio, produce uno scellerato aumento delle spese causato dai ricoveri fuori provincia, e porta le strutture verso un epilogo tragico e sempre più imminente.
Contro questo colpevole lassismo, per scongiurare la chiusura delle strutture e il calvario che ne deriverebbe per ospiti e lavoratori, per ottenere l’istituzione del tavolo tecnico chiesto da tempo e che costringerebbe a valutare quelle proposte concrete che avanziamo da sempre e che non vengono mai affrontate con motivazioni pretestuose, saremo fuori da Palazzo Campanella in occasione della prossima seduta del Consiglio regionale che si terrà lunedì 23 ottobre, chiedendo alla società civile reggina di partecipare e ai consiglieri regionali tutti, ma soprattutto quelli reggini, di non lasciare morire nel silenzio realtà che portano avanti da trent’anni attività vitali per il territorio.
Reggio Calabria, 18 ottobre 2023
USB Reggio Calabria
Coo.La.P.