I fondi di contrasto alla ndrangheta dirottati dalla Giunta regionale ad altri capitoli di spesa
Trovo davvero paradossale che in una Regione come la Calabria, terra martoriata e prigioniera della criminalità organizzata, quasi 600 mila euro destinati ad interventi di contrasto ad attività criminali della ndrangheta, siano stati dirottati dalla Giunta regionale ad altri capitoli di spesa.
A questo punto c’è da chiedersi che senso abbia avuto la legge regionale anti-ndrangheta presentata in pompa magna dalla regione stessa ed il cui primo firmatario è stato lo stesso presidente della commissione regionale anti-ndrangheta, Arturo Bova.
Una legge voluta ed appunto varata come seguito di necessità ed urgenza per i numerosi episodi criminali verificatisi in Calabria negli ultimi anni e che hanno visto vittime varie personaggi anche del mondo dell’imprenditoria e dell’informazione.
Se la Giunta regionale ha deciso così ci sono ben pochi ragionamenti da fare e forse sarebbe opportuno che lo stesso governatore Oliverio lo dicesse chiaramente, a questo punto, poiché è chiaro che neppure lui e la sua squadra di governo credono nel progetto di legge del presidente Bova, soprattutto in riferimento al fatto che il settore “legalità e sicurezza” della regione Calabria non ha mai dato risposta di come voler impegnare specificamente i fondi relativi al contrasto del fenomeno ndranghetistico messi a disposizione dopo il varo della legge, considerando anche che erano in programma due capitoli di spesa su questo ed oramai caduti nel nulla.
Chiedo al governatore Oliverio ed al presidente della commissione regionale anti-ndrangheta, Arturo Bova, se per caso dopo la variazione di Bilancio della Giunta che ha dirottato questi soldi su altro, la ndrangheta sia diventato forse un problema secondario in Calabria?
Ovviamente se così fosse sarebbe una notizia questa da accogliere con entusiasmo e gioia ma purtroppo, tornando alla triste realtà regionale, le cose non stanno affatto così ed allora qualcosa non quadra sicuramente.
I calabresi aspettano di sapere e conoscere le ragioni di tale scelta della Giunta Oliverio, perché purtroppo in Calabria sono sempre di più i consigli comunali sciolti per infiltrazione mafiosa e molti di più quelli a rischio scioglimento, quindi gli interventi di prevenzione primaria e secondaria, in una regione come la nostra, dovrebbero essere una priorità ed invece assistiamo solo a passerelle pro – legalità e manifestazioni varie permeate di ipocrisia ed inconsistenza.
La criminalità sul territorio non si sconfigge sostenendo soltanto la cultura ed i festival dei libri, come il Trame, è bene che lo sappiano sia Oliverio che Bova e diano risposte esaudienti ora più che mai ai calabresi.
Igor Colombo
Coordinatore regionale
Azione Identitaria Calabria