I diritti negati e i paradossi della legalità
Come Forum del Terzo Settore di Reggio Calabria ci sentiamo in dovere di intervenire, ancora una volta purtroppo, su vicende che, sempre più numerose, riguardano la disastrosa condizione del diritto alla salute nell’area metropolitana. Senza entrare nel merito delle singole situazioni, evidenziamo che la situazione generale, ormai oltre i limiti di una dignitosa gestione, più volte è stata giustificata con l’idea del ripristino della legalità in un settore nevralgico della pubblica amministrazione, la gestione dei servizi sanitari. La legalità innanzitutto. Una frase breve che all’apparenza rappresenta una presa di posizione forte, sulla quale ci sarebbe poco da dire, soprattutto quando la fonte proviene da chi rappresenta pubbliche istituzioni. Nei fatti, però, i diritti delle persone, soprattutto di quelle più fragili, hanno (o dovrebbero avere) come orizzonte non tanto la legalità, quanto piuttosto la giustizia sociale. Forse risponde a criteri di legalità interrompere l’erogazione di un servizio in presenza di presunte irregolarità, di supposte malversazioni, di assenza di contrattualizzazioni, e quant’altro. Come Forum però ci domandiamo se sia anche giusto, e se i principi costituzionali racchiusi negli articoli 3 e 32 definiscano le responsabilità pubbliche in un quadro di legalità o di giustizia. Ed è al concetto di responsabilità che ci appelliamo, soprattutto quando ad esercitarla dovrebbero essere istituzioni pubbliche e, soprattutto, quando questa ha ricadute dirette sui diritti delle persone: diritto alla salute, all’assistenza, alla casa, all’istruzione ecc. Come Forum non ci arrenderemo all’idea che, oggi, per avere riconosciuto un diritto si debba ricorrere ai sit-in o ai comunicati stampa. Per contro, il livello di godimento del diritto alla salute nella nostra area metropolitana forse non ha mai toccato livelli così bassi. Probabilmente esistono condizioni oggettive di difficoltà per le quali si aspetta da anni che si scriva la parola fine ma, ed è qui che interviene la responsabilità, chi ha l’onere di incarnare le vesti di rappresentante di quella Repubblica che ha il compito di rimuove gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana…. deve adoperarsi per andare oltre il possibile e verso la giustizia. I cittadini e le cittadine, le persone fragili, non possono continuare a pagare per inadempienze, ritardi, cattiva amministrazione. Il ripristino della legalità, senza una cornice di giustizia sociale, sta avendo effetti devastanti su quanti non hanno le possibilità economiche per pagarsi cure ed assistenza, colmando inadempienze pubbliche.
Per il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata, per esempio, nonostante le dichiarazioni di principio e le necessità di urgenza, su cui a parole si concorda tutti, le procedure per l’accreditamento, avviate diversi mesi fa, aspettano ancora di essere concluse. Ci sfugge se tempi così lunghi siano dovuti al rispetto della legalità (in questo caso i procedimenti amministrativi e i relativi responsabili, dovrebbero essere abbastanza definiti) o a ragioni diverse.
È l’estremo paradosso che migliaia di persone stanno subendo da ormai troppo tempo.
Reggio Calabria,30/08/2019 Il Portavoce
Pasquale Neri