Gratteri: solo il 3% degli affiliati si arricchisce
Quando noi parliamo di ricchezza delle mafie e di opulenza della Ndrangheta stiamo parlando di benefici che interessano il 2% massimo 3% della popolazione criminale. Tradotto: tutti gli altri Ndranghetisti che sono in carcere sono dei ‘morti di fame’ non hanno nemmeno i soldi per pagare l’avvocato. Non solo: quando il detenuto si trova ristretto al nord molte volte le famiglie non hanno i soldi dell’aereo per andare a trovare il parente carcerato. Ciò significa che la ricchezza è concentrata nelle mani dei capi. Il giovane disoccupato emarginato che fa di tutto per entrare a far parte della Ndrangheta, si fa battezzare come picciotto liscio pensando da lì in poi di scalare le vette e diventare poi capomafia. Peccato che lui non ha capito che è solo un utile idiota. Lui diventa un corriere di cocaina. A titolo di esempio trasporta 5 kg di cocaina a Milano per €1000 per €1500 perchè un grammo costa €50. Ma attenzione molte volte quel l’arresto non è affatto considerato penalmente una sorta di ‘unicum’. Spesso trattasi dell’ultima fase di 2 anni di indagini articolate e quindi poi non gli si contesterà la detenzione tout court della droga bensì l’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti dove la pena va da 20 a 30 anni a prescindere da eventuali precedenti penali. E tutto questo per un episodio considerato marginale. Il risultato sarà che io trascorrerò i 10 anni più belli della mia vita che coincidono con la mia giovinezza in carcere. Magari facendo il garzone, aggiustando il letto all’altro mafioso, facendo il servo all’interno della cella se non poi essere finanche abusato sessualmente all’interno della cella. Magari hai anche un bambino e una moglie a casa che non rivedrai per i prossimi 10 anni. Mi domando: è valsa la pena? Lo ha dichiarato Nicola Gratteri intervistato da Klaus Davi e Lino Polimeni.