Granata(Valle Crati): Liquami gialli, chiederò l’avvio del procedimento di revoca di autorizzazione allo scarico, nei confronti di chi inquina nell’area industriale del comune di Rende.
Se dai campionamenti della Kratos, nell’area industriale del comune di Rende, emergeranno valori inquinanti nelle condotte del Consorzio Valle Crati, chiederò di verificare se sussistano le condizioni per l’avvio di un procedimento di revoca di autorizzazione, nei confronti dei trasgressori, all’allaccio alle reti fognarie del Consorzio Valle Crati ed al suddetto impianto di depurazione consortile in oggetto. Già con la nota del concessionario Kratos s.c.a.r.l., riferimento n. 609 del 31/03/2023, in cui si precisa che da controlli da loro effettuati, nell’area industriale del comune di Rende, sono stati prontamente prelevati dei campioni ed eseguite immediate analisi presso laboratorio esterno accreditato, 7 campionamenti del refluo affluenti i due pozzetti con coordinate 39°22’17.9”N 16°14’49.8”E e 39°22’18.0”N 16°15’03.2”E dai quali sono state riscontrate elevate concentrazioni di C.O.D., B.O.D.5, solidi sospesi totali, azoto ammoniacale, rilevati nei reflui in arrivo ai suddetti n. 2 pozzetti; dai risultati e dalle analisi effettuate si evidenziavano dei valori non compatibili da quanto previsto dal D.Lgs. 152/06 Tab. 3, Colonna B, All. 5 parte III. L’inquinamento dei fiumi e del mare è una conseguenza di un lungo periodo in cui un conflitto palese non ha avuto interpreti, ad eccezione di comitati e qualche amministratore che sono stati marginalizzati. Una delle maggiori fonti di inquinamento è costituita dall’immissione di sostanze come prodotti chimici e scarichi industriali, che contengono una grande quantità di inquinanti. Di fronte l’inerzia di tutte la autorità preposte, sto denunciando da anni l’inquinamento nell’area industriale del comune di Rende, Il modello Consorzio Valle Crati-Kratos è un modello vincente che andrebbe esteso a livello regionale nel settore della depurazione. Per questi motivi a mio avviso chiederò che si proceda per i trasgressori con l’avvio del procedimento di revoca di autorizzazione allo scarico. Lo dichiara il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata.