• Home »
  • News Calabria »
  • Granata(Legalità Democratica): Regione Calabria, riorganizzazione postazioni Vaglio Lise, solo disordine e confusione amministrativa.

Granata(Legalità Democratica): Regione Calabria, riorganizzazione postazioni Vaglio Lise, solo disordine e confusione amministrativa.

Il caso Vaglio Lise e la riorganizzazione delle postazioni merita alcune precisazioni da parte dell’assetto burocratico della Regione Calabria, che però tarda ad arrivare. In primo luogo sono rimaste disattese le richieste dei sindacati della Cisal e della UilFPL che hanno posto la giusta attenzione sulle problematiche presenti. Vi è di più, non si comprende come ancora non sia stato prodotto l’aggiornamento del DVR e non siano stato dato risposta ad alcuni chiarimenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Ma quello che incredibilmente desta meraviglia e che  il Dipartimento Economia e finanze che si sta occupando della riorganizzazione dichiara “ di non essere in possesso della documentazione che legittima la permanenza di ulteriori enti all’interno dell’immobile e la cui permanenza è stata rilevata solo nel corso del recente avvio del processo di riorganizzazione logistica delle postazioni di lavoro”. Quello che è incredibile e che il Dipartimento “Economia e Finanze” avrebbe già dovuto possedere la documentazione necessaria che ne legittimasse la presenza o meno di ulteriori enti all’interno dell’immobile, soprattutto relativamente ai piani 1, 3 , 5 che la Regione, senza produrre alcuna intesa relativa alla legge del Rio, dichiara di essere di pertinenza dell’Amministrazione Regionale. Non possiamo che constatare solo disordine e confusione amministrativa. Abbiamo già investito della problematica anche tutti gli organi politici e burocratici della Regione Calabria e della Provincia di Cosenza, ci auguriamo che la vicenda possa essere chiarita, onde evitare di promuovere i relativi atti consequenziali, nelle sedi giudiziarie competenti. Lo dichiara il Presidente dell’associazione legalità Democratica  Avv. Maximiliano Granata.