Gli Amici della Musica celebrano l’Ecuba di Manfroce. Alla casa della Cultura Repaci di Palmi la proiezione della rappresentazione dell’opera al festival di Valle d’Itria nel 2019
Il compositore palmese Nicola Antonio Manfroce (Palmi 1791 – Napoli 1813) sarà protagonista anche del prossimo evento in programma nell’ambito della rassegna Synergia 46 giunta, come suggerisce la denominazione, alla 46^edizione, promossa dall’associazione Amici della Musica Nicola Antonio Manfroce di Palmi, presieduta da Antonio Gargano, cofinanziata nell’ambito dell’avviso pubblico Animazione Eventi Culturali della Regione Calabria.
Sabato 6 novembre alle ore 18, nella cornice dell’auditorium della Casa della Cultura Leonida Repaci di Palmi, avrà luogo la proiezione della rappresentazione della tragedia lirica in tre atti “Ecuba”, composta in musica da Manfroce (libretto di Giovanni Schmidt), in cartellone nella 45^edizione del festival di Valle d’Itria a Martina Franca svoltosi in Puglia due anni fa. La proiezione di quella memorabile rappresentazione si lega al progetto di prossima realizzazione, sempre a cura dall’associazione Amici della Musica Nicola Antonio Manfroce, consistente nella pubblicazione del volume intitolato “Cronaca di un avvenimento”, dedicato alla rappresentazione, giudicata tra i migliori spettacoli del mondo nel 2019, e contenente anche le numerose recensioni pubblicate in tutto il mondo.
L’evento è promosso nell’ambito delle manifestazioni dedicate al grande compositore palmese Manfroce con il contributo del maestro Domenico Giannetta, promotore presso il conservatorio Fausto Torrefranca di Vibo Valentia, dove insegna Armonie e Analisi, del progetto di pubblicazione della raccolta di Opere dello stesso Nicola Antonio Manfroce di cui è stato anche revisore.
«Abbiamo fortemente voluto inserire nella nostra rassegna degli appuntamenti dedicati alla memoria di grandi compositori della nostra terra come Nicola Antonio Manfroce e Francesco Cilea. Li abbiamo considerati con convinzione eventi di punta del nostro cartellone perché ispirati al grande contributo reso alla Musica e alla Cultura da due nostri autorevoli
conterranei», ha sottolineato Antonio Gargano, presidente dell’associazione Amici della Musica Manfroce di Palmi.
L’opera musicata da Manfroce è stata interpretata al festival di Valle d’Itria nel 2019 da Lidia Fridman (Ecuba), Roberta Mantegna (Polissena) e Martina Gresìa (Teona), tutte destinatarie del premio Musicarte consegnato dall’associazione Amici della Musica Nicola Antonio Manfroce di Palmi e quest’ultima protagonista del recente evento “Un Manfroce ritrovato”, accompagnata dal pianista Lorenzo Masoni. Tra gli altri interpreti anche Norman Reinhardt (Achille), Mert Süngü (Priamo) e Lorenzo Izzo (Antiloco). Regia, scene e costumi affidati a Pier Luigi Pizzi. Orchestra diretta da Sergio Quatrini.
Il dramma di Ecuba, madre, moglie e regina di Troia, dal Mito all’Opera anche grazie alla composizione del palmese Antonio Nicola Manfroce.
Ecuba è disperata per la morte del suo figlio prediletto e se ne duole con la figlia Polissena, che partecipa vivamente al dolore della madre. Priamo, intanto, conscio del fatto che, senza Ettore, le difese di Troia non potranno reggere a lungo contro l’assalto dei greci, pensa di raggiungere un’intesa con i nemici basato su un patto: darà in sposa Polissena ad Achille, che si impegnerà a far ritornare in Grecia l’intera spedizione. Ecuba è ferocemente contraria a questo patto, perché annullerebbe il sacrificio di Ettore. Anche Polissena in un primo momento segue il sentimento della madre, che addirittura vorrebbe che, nella prima notte di nozze, la figlia uccidesse il greco.
Quando, però, la ragazza incontra Achille, si innamora del bel guerriero e non se la sente di impegnarsi ad ucciderlo. Prevale alla fine il volere di Priamo e si va verso le nozze. Mentre sta per iniziare la cerimonia nuziale, però, i greci profittando dell’occasione si beffano dell’ignaro Ettore ed irrompono armati in Troia per conquistarla. Achille cerca di opporsi, ma viene trucidato dai Troiani infuriati, mentre i greci uccidono sia Polissena che Priamo. Resta sola e disperata Ecuba ad urlare tutto il suo dolore mentre Troia brucia.
Il compositore palmese Nicola Antonio Manfroce (Palmi 1791 – Napoli 1813) sarà protagonista anche del prossimo evento in programma nell’ambito della rassegna Synergia 46 giunta, come suggerisce la denominazione, alla 46^edizione, promossa dall’associazione Amici della Musica Nicola Antonio Manfroce di Palmi, presieduta da Antonio Gargano, cofinanziata nell’ambito dell’avviso pubblico Animazione Eventi Culturali della Regione Calabria.
Sabato 6 novembre alle ore 18, nella cornice dell’auditorium della Casa della Cultura Leonida Repaci di Palmi, avrà luogo la proiezione della rappresentazione della tragedia lirica in tre atti “Ecuba”, composta in musica da Manfroce (libretto di Giovanni Schmidt), in cartellone nella 45^edizione del festival di Valle d’Itria a Martina Franca svoltosi in Puglia due anni fa. La proiezione di quella memorabile rappresentazione si lega al progetto di prossima realizzazione, sempre a cura dall’associazione Amici della Musica Nicola Antonio Manfroce, consistente nella pubblicazione del volume intitolato “Cronaca di un avvenimento”, dedicato alla rappresentazione, giudicata tra i migliori spettacoli del mondo nel 2019, e contenente anche le numerose recensioni pubblicate in tutto il mondo.
L’evento è promosso nell’ambito delle manifestazioni dedicate al grande compositore palmese Manfroce con il contributo del maestro Domenico Giannetta, promotore presso il conservatorio Fausto Torrefranca di Vibo Valentia, dove insegna Armonie e Analisi, del progetto di pubblicazione della raccolta di Opere dello stesso Nicola Antonio Manfroce di cui è stato anche revisore.
«Abbiamo fortemente voluto inserire nella nostra rassegna degli appuntamenti dedicati alla memoria di grandi compositori della nostra terra come Nicola Antonio Manfroce e Francesco Cilea. Li abbiamo considerati con convinzione eventi di punta del nostro cartellone perché ispirati al grande contributo reso alla Musica e alla Cultura da due nostri autorevoli
conterranei», ha sottolineato Antonio Gargano, presidente dell’associazione Amici della Musica Manfroce di Palmi.
L’opera musicata da Manfroce è stata interpretata al festival di Valle d’Itria nel 2019 da Lidia Fridman (Ecuba), Roberta Mantegna (Polissena) e Martina Gresìa (Teona), tutte destinatarie del premio Musicarte consegnato dall’associazione Amici della Musica Nicola Antonio Manfroce di Palmi e quest’ultima protagonista del recente evento “Un Manfroce ritrovato”, accompagnata dal pianista Lorenzo Masoni. Tra gli altri interpreti anche Norman Reinhardt (Achille), Mert Süngü (Priamo) e Lorenzo Izzo (Antiloco). Regia, scene e costumi affidati a Pier Luigi Pizzi. Orchestra diretta da Sergio Quatrini.
Il dramma di Ecuba, madre, moglie e regina di Troia, dal Mito all’Opera anche grazie alla composizione del palmese Antonio Nicola Manfroce.
Ecuba è disperata per la morte del suo figlio prediletto e se ne duole con la figlia Polissena, che partecipa vivamente al dolore della madre. Priamo, intanto, conscio del fatto che, senza Ettore, le difese di Troia non potranno reggere a lungo contro l’assalto dei greci, pensa di raggiungere un’intesa con i nemici basato su un patto: darà in sposa Polissena ad Achille, che si impegnerà a far ritornare in Grecia l’intera spedizione. Ecuba è ferocemente contraria a questo patto, perché annullerebbe il sacrificio di Ettore. Anche Polissena in un primo momento segue il sentimento della madre, che addirittura vorrebbe che, nella prima notte di nozze, la figlia uccidesse il greco.
Quando, però, la ragazza incontra Achille, si innamora del bel guerriero e non se la sente di impegnarsi ad ucciderlo. Prevale alla fine il volere di Priamo e si va verso le nozze. Mentre sta per iniziare la cerimonia nuziale, però, i greci profittando dell’occasione si beffano dell’ignaro Ettore ed irrompono armati in Troia per conquistarla. Achille cerca di opporsi, ma viene trucidato dai Troiani infuriati, mentre i greci uccidono sia Polissena che Priamo. Resta sola e disperata Ecuba ad urlare tutto il suo dolore mentre Troia brucia.
Palmi (RC), 5 novembre 2021