Giornata Mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga 26 giugno 2023

In occasione della data odierna ovvero: della giornata mondiale di “Lotta alla Droga” annualmente ci sentiamo di offrire delle riflessioni su quanto accade nel nostro territorio sulla base del fatto che oramai bisognerebbe parlare più in generale di “Lotta alle Dipendenze” e non solamente alla droga, sebbene il termine lotta in realtà non risponde più alle vere esigenze della popolazione, poiché bisognerebbe educare ed informare meglio al fine di lavorare e riconoscere in anticipo i nuclei di vulnerabilità che sottendono l’accostarsi al mondo delle vecchie e nuove dipendenze. Lottare ahimè vuol dire che oramai ci sei dentro fino al collo!!!
Siamo una società “additiva” perché sui comportamenti additivi si basa la “cultura” della fidelizzazione al consumo. Il consumo è figlio di un bisogno e, per questo, i mercati inducono, inventano e controllano i bisogni per indurre verso i consumi anche quando non necessari. Questo avviene per ogni cosa ed anche ad ogni costo!!!
Si sfrutta una sorta di naturale tendenza alla dipendenza situata nel circuito neurobiologico della ricompensa che abbiamo innata e la voglia di essere diversi da ciò che siamo, di sperimentare nuovi percorsi e di pensare che l’alterazione sia una vera forma di liberazione dalle nostre ansie. Quando il percorso di alterazione riesce in modo artificiale e condizionato perdiamo parte della nostra identità. Rischiamo così di ancorarci a ciò che ci consente di essere ciò che siamo diventati. La dipendenza da qualcosa o da qualcuno diventa così una difesa e una ragione di vita, il nostro nuovo instabile equilibrio patologico.
La psichiatria ha classificato alcune di queste situazioni descrivendo quelli che chiama “Disturbi correlati a sostanze e disturbi da addiction”: una formulazione pacata ma ha a che fare con storie difficili di persone che gradualmente smarriscono parte delle loro capacità, degli affetti, dei ricordi, delle relazioni, delle emozioni, della sessualità e della possibilità di progettare. E non ci sono solo i disturbi correlati a sostanze ma anche quelli legati a situazioni e comportamenti additivi: il gioco d’azzardo patologico ne è un esempio. Il meccanismo di alterazione funziona e imprigiona, anche se è difficile accettare che si possa perdere il controllo. Da circa due anni, in accordo ad altre strutture del territorio ci occupiamo di questo nuovo fenomeno clinico della dipendenza da gioco che purtroppo in maniera trasversale colpisce tanta gente, i loro sistemi familiari e le basi economiche su cui si fondano le loro certezze. Offriamo un servizio di centro ascolto gratuito con professionisti esperti nel settore e ci auguriamo di poter far confluire una buona fetta di pazienti definiti “sommersi” che ad oggi non chiede aiuto per vergona di sentirsi fallito.
La nostra struttura già dal lontano 1985 si occupa di patologie legate all’ addiction e nel tempo purtroppo siamo diventati insieme al Ser.D ed al CSM, un occhio privilegiato sui diversi fenomeni che costituiscono le dipendenze patologiche. Di recente siamo stati molto sensibilizzati dagli avvenimenti legati alla movida dei minorenni ed al consumo improprio di alcol e ci sentiamo pronti a sederci ad un tavolo tecnico che possa avere più interlocutori al fine di trovare soluzioni condivise per proteggere al meglio il nostro futuro, ovvero i giovani attuali.
Firmato – La Casa del Sole Cooperativa Sociale