Giorgio Nordo (Patto per il Cambiamento): le ragioni del mio sostegno a Falcomatà
Adesso che la campagna elettorale per le prossime comunali è finalmente entrata nel vivo, seppure con patetiche sceneggiate sul pattume e artifizi scenografici da Dante Ferretti “de’ noantri”, sento il bisogno di esprimere il mio punto di vista sulla scorsa amministrazione comunale e, conseguentemente, sulle ragioni che mi hanno condotto a candidarmi nella lista “Patto per il Cambiamento” a sostegno del sindaco uscente Giuseppe Falcomatà.
Non è un mistero per nessuno che, inizialmente io abbia manifestato pubblicamente riserve su talune scelte oggettivamente improvvide ed espresso critiche sull’operato di una giunta che nei primi due anni giudicavo acerba e poco incisiva ma è altrettanto vero che, nella seconda e più cruciale fase dell’amministrazione, Falcomatà e molti dei suoi assessori e delegati hanno lavorato con dedizione e convinzione verso la risoluzione, certamente non facile ed immediata di alcuni atavici problemi della città. In buona sostanza, e con le dovute eccezioni riferibili a taluni consiglieri recentemente balzati alle cronache per cambi di casacca o per manifesti interessi personali e familiari che seppur forse non penalmente perseguibili lasciano profondi dubbi sul rispetto dei valori etici e la credibilità di costoro presso l’elettorato di riferimento, sono assolutamente convinto che la giunta Falcomatà nel suo complesso abbia agito con onestà e buon senso nell’interesse dei cittadini e che, al contempo, abbia maturato sufficiente esperienza istituzionale da permettergli di operare con maggiore efficacia nei prossimi cinque anni.
Per deformazione professionale, tendo a valutare razionalmente tutti gli scenari possibili e per questo sono convinto che la scelta di sostenere il sindaco uscente e l’altrettanto onesto ed affidabile vicesindaco Armando Neri, unitamente a gran parte del suo schieramento sia non solo la scelta migliore ma, in effetti, l’unica scelta possibile.
Mi spiego meglio: pur non conoscendo personalmente tutti gli altri candidati a sindaco, nutro stima per molti di loro e sono certo, ad esempio della buona fede e dell’impegno civico di Maria Laura Tortorella, di Giuseppe Siclari e di Saverio Pazzano, tutte indubbiamente persone rispettabili ed autorevoli il cui progetto politico coincide con i rispettivi impegni sociali ma è purtroppo vero che tali liste pur animate da candidati di valore e dalle migliori intenzioni possono forse sperare di rappresentare una piccola ma necessaria componente di minoranza all’interno del prossimo consesso civico ma certamente non possono ambire a più significativi risultati. Per lo stesso motivo sono rammaricato che l’altrettanto onesto ed autorevole Nino Liotta, il cui contributo avrebbe potuto contribuire a qualificare ulteriormente una presenza all’opposizione, abbia dovuto rinunciare alla presentazione di una ulteriore lista.
Una riflessione a parte meritano invece quelli che, perlomeno al momento, vengono considerati i due avversari più rappresentativi, entrambi accomunati dalle iniziali: A.M.
Il primo A.M., se già non fosse screditato dalla sponsorizzazione dello stesso soggetto che solo pochi anni fa ci definiva ignobili terroni, ha già ampiamente dimostrato con la sua presenza burocratica all’interno della Città Metropolitana di aver più a cuore il soldo che gli interessi della comunità se è vero come è vero che ha richiesto ed ottenuto (in virtù, ahimè dell’interpretazione di una delle tante norme di legge su cui i burocrati, appunto, fondano il loro potere ed i loro affari) un più che smodato compenso di 35 mila euro (sui 50 mila richiesti) quale compenso per circa 2 (dicasi due) giorni di impegno quale “Responsabile dell’Ufficio Elettorale per le elezioni del Consiglio Metropolitano della Città Metropolitana di Reggio Calabria” tenute nel 2016.
La seconda A.M., abituata a muoversi con leggiadra disinvoltura tra la destra estrema di Fiamma Tricolore e la segreteria nazionale del PD di cui ha fatto parte non può risultare credibile nemmeno per gli attuali sostenitori che, presumibilmente, potrebbe abbandonare e rinnegare come ha fatto con gli altri del passato. Come se non bastasse, il suo atteggiamento ondivago tra silente corresponsabilità (peraltro comprovata da una recente condanna in primo grado) nel momento in cui faceva parte della scorsa amministrazione e successiva sguaiata denuncia un attimo dopo in cui da tale amministrazione è stata scaricata lasciano molti dubbi sul rispetto di fondamentali valori etici e morali e possono forse insinuare il sospetto che il vero motivo della candidatura possa essere una sorta di vendetta personale nei confronti del sindaco che fu costretto ad allontanarla dalla giunta, una vendetta che potrebbe consumarsi con un tentativo di erosione di voti ed un possibile accordo palese o sottobanco col candidato di destra in caso di ballottaggio. Del resto, a ben guardare, non è chiaro quanto la stessa A.M. che di leggi se ne intende creda realmente ad una propria vittoria atteso che dovrebbe ben sapere che, proprio a causa della sua condanna, pur essendo candidabile, in virtù della legge Severino potrebbe non essere eleggibile.
In definitiva, senza timore di aver involontariamente dimenticato altre possibili liste, sono più che mai convinto che un secondo mandato al sindaco Falcomatà sia non solo auspicabile ma assolutamente necessario nell’interesse della città e mi, auguro che le persone che vorranno sostenermi col loro voto in questa scelta possano concedermi la possibilità di rappresentare con onestà, equilibrio e senso critico i loro legittimi interessi all’interno del prossimo Consiglio Comunale di Reggio Calabria.
Giorgio Nordo