Gioia Tauro, mostra fotografica Fotografiamo la Piana

Si è svolta a Gioia Tauro nella storica location delle Cisterne una Mostra Fotografica Collettiva dal tema “Fotografiamo La Piana”.
Personaggi, paesaggi urbani, chiese, monumenti e particolari della Piana del Tauro.
La mostra è stata fortemente voluta e organizzata da “Fotoamatori Gioiesi”, un’associazione fotografica di Gioia Tauro, presieduta da Pino Mangione e che conta ben 100 soci.
Nel corso dell’evento sono intervenuti: l’antropologo Matteo Enia, laureato in discipline etnoantropologiche e diplomato alla scuola di specializzazione in beni demoetnoantropologici all’Università di Roma “La Sapienza e Saverio Langianni, fotografo di grande esperienza, insegnante della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, consigliere Nazionale della Federazione, Presidente d’onore del Fotoclub il Bachino BFI di Prato.
Matteo Enia si è soffermato sull’importanza delle foto per l’antropologo; mentre Savario Langianni ha tenuto un seminario dal tema:
”Fotografia: progetto, impegno, opportunità”.
All’interno della mostra ci sono state anche delle mostre personali: “Città senza Stato” di Giuseppe Tripodi; “Gente di Mare” di Francesca D’Agostino e “La Gioia di una volta” di Pino Mangione, Salvatore Genovese e Michelangelo Marino.
Grande soddisfazione per la riuscita dell’evento è stata espressa da Pino Mangione che ha sottolineato:” Questo è l’evento più importante per il club e i soci che lavorano alla sua realizzazione tutto l’anno: infatti raccoglie tutti gli scatti migliori delle varie uscite.
Quest’anno il tema è dedicato al territorio della Piana, raccontandone paesaggi urbani, personaggi tipici, chiese, monumenti e particolari. Ma soprattutto la volontà di questa mostra, e quindi di tutto il club, è di riscoprire i volti, le strade, i sapori, gli odori della realtà locale. Osservando da un punto di vista che spesso viene dimenticato per riscoprire e ridare valore a quella stessa realtà e riportarla allo splendore che merita. Quindi un’occasione in più per riflettere sui problemi del territorio, per vederne il profondo legame con il mare o per ricordarne l’aspetto passato”.
Caterina Sorbara