Forza Nuova RC interroga il sindaco circa i festeggiamenti del 25 aprile
La Segretaria Provinciale di Forza Nuova Reggio Calabria, Margherita Zumbo , si dichiara indignata per il via libero del Viminale, alla partecipazione delle associazioni partigiane, alle cerimonie per il 25 aprile, che ritiene essere palesemente ed impreteribilmente discriminatorio rispetto alla chiusura, a tempo indeterminato, delle chiese cattoliche e la preclusione di funzioni, cerimonie (anche funerali) o pratiche religiose, persino la Via Crucis all’aperto e la Santa Messa di Pasqua, che hanno una valenza spirituale ed un’importanza irrecusabili per i fedeli cattolici . E’ stato turbato ed impedito l’esercizio di funzioni, cerimonie e pratiche religiose, che zelanti sacerdoti stavano officiando, nel pieno rispetto delle norme di prevenzione e con le debite distanze tra i fedeli, violando palesemente l’articolo 405 del Codice Penale, del Regio Decreto del 19 ottobre 1930, numero 1398, aggiornato al 27 novembre 2019, che prevede che chiunque impedisca o turbi l’esercizio di funzioni, cerimonie e pratiche religiose sia punito con la reclusione fino a due anni, quando non concorrono fatti di violenza alle persone o di minacce, nel qual caso si applica la reclusione da 1 a 3 anni.
Il capo di gabinetto del Ministero, Matteo Prantedasi, in una circolare inviata a tutti i Prefetti, chiarisce che tale celebrazione del 25 Aprile avverrà con le modalità di distanziamento interpersonale previste dall’emergenza, determinata dal covid-19. Tale circolare è stata diramata quale rassicurazione da parte della Presidenza del Consiglio all’ANPI, dopo l’energica presa di posizione.
La concessione fatta all’ ANPI è gravemente discriminante nei confronti dei cattolici e, oltretutto, si pone in netta antitesi con l’ethos Cristiano, avendo effettuato i Partigiani, dal 25 aprile in poi, un vero e proprio olocausto, particolarmente al femminile. Non possiamo dimenticare persone come Angela Maria Tam, terziaria francescana o Rosa Amodi, Jolanda Crivelli, Giuseppina Ghersi, addirittura quest’ultima una bambina, e mille altre, trucidate con una violenza talmente efferata, ancora più mostruosa di quella dei miliziani dell’Isis.
In conclusione si chiede al Prefetto se sia opportuno procedere su questa linea, considerando che se una profilassi debba essere seguita e visto che sono state sospese tutte le manifestazioni pubbliche culturali o sportive, precluse riunioni familiari, persino perseguita la passeggiata fine a se stessa, con incursioni egocentriche del primo cittadino, animato da zelante ed arrogante paternalismo, ciò’ va fatto senza discriminazioni di categorie, esacerbando ulteriormente gli animi, già abbastanza provati, dei cittadini agli arresti domiciliari e privi anche dei diritti costituzionali più importanti.
Si chiede anche al primo cittadino , che in questi casi è sempre presente, con grande zelo, se intenda partecipare con il compiacente spirito trasgressivo estrinsecato al gay pride o con la demagogica mestizia che esterna alla processione della Madonna.