Fondi povertà e disabilità, DemA Calabria: la Regione chiarisca e pretenda chiarezza.

In contemporanea con il giro di ascolto di Luigi De Magistris finalizzato ad una maggiore comprensione dei diritti dei negati ai calabresi e di come la mala politica dreni le risorse dei cittadini, in particolare degli ultimi e dei più fragili, noi di DemA Calabria siamo rimasti impressionati dai fatti emersi nelle cronache locali sull’utilizzo dei fondi destinati alle politiche sociali a Vibo e a Locri

La questione è stata sollevata nei giorni scorsi soprattutto dal Forum del Terzo Settore e da cittadini, rispetto ad una presunta gestione dei fondi per il contrasto alla povertà e alla non autosufficienza non pienamente corrispondente ai dettami normativi e del buon senso da parte dell’Ambito territoriale della Locride Sud.

Ma anche a Vibo Valentia sarebbe emersa una vicenda dai contorni non edificanti per la politica e per una Pubblica Amministrazione vicina realmente ai bisogni della gente.

Sarebbe davvero intollerabile se, come denunciato nella Locride, le risorse giunte un paio di anni addietro del Fondo vincolato dallo Stato per la non autosufficienza, risorse che devono servire, in particolare in questo momento di pandemia, per aiutare le famiglie che assistono disabili e malati gravi, siano state utilizzate in Calabria per spese diverse da quelle fondamentali e da destinare ai cittadini più fragili.

Spese tra cui quelle per assunzioni e tra queste quelle di soggetti che farebbero o hanno fatto riferimento alle segreterie politiche di amministratori locali, alcuni dei quali pagati con i fondi destinati alla lotta alla povertà e per l’attivazione di politiche attive di sostegno. I fatti emersi, così come l’opaca trasparenza denunciata, appaiono gravi e devono essere subito chiariti dagli amministratori locali con carte alla mano e non con proclami che sembrano sfuggire alle responsabilità politiche e morali addebitate. Anche in vista dell’attuale programmazione, ancora più corposa in termini di capacità di spesa.

Ci si augura dunque che vi sia una attenzione particolare di tutte le autorità delegate a sovraintendere al corretto uso di questi fondi in termini normativi ed etici.

È in ogni caso assordante il silenzio della Regione Calabria, soggetto che sovraintende a livello regionale l’utilizzo delle risorse in ambito sociale, i diritti dei cittadini fragili non possono essere alla mercè della mala politica né rimanere senza una posizione autorevole chiara e netta rispetto alle denunce di opaca gestione.

Su quanto sarebbe avvenuto a Locri, a Vibo e probabilmente anche altrove in Calabria deve essere accesa una luce particolare.