Fincalabra sotto controllo della Commissione europea
Bruxelles – Mentre il presidente della Regione, Mario Oliverio, presenta il Patto per la Calabria l’Ue gli soffia da sotto il naso fondi importantissimi per lo sviluppo infrastrutturale del nostro territorio. Le cattive notizie non finiscono qui per i fondi comunitari destinati ai calabresi.
È di qualche giorno fa la risposta della Commissaria alle politiche regionali Corina Cretu, ad una interrogazione dell’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Laura Ferrara. La Cretu conferma l’uso arbitrario ed illegittimo dei fondi europei da parte di Fincalabra Spa. “La gestione precedente di Fincalabra ha abusato dei fondi sviandoli su investimenti finanziari non autorizzati, prevalentemente obbligazionari. Come giustamente osservato dall’Onorevole deputata – si legge nella risposta della Commissione Europea all’interrogazione dell’Europarlamentare calabrese – questo denaro avrebbe dovuto essere usato per sostenere le imprese calabresi conformemente all’articolo 3 del citato accordo, nel contesto dell’asse VII del programma Calabria (POR) per il 2007-2013.” Nell’interrogazione la Ferrara chiedeva lumi sull’impiego di circa 47 milioni dei fondi POR 2007-2013, da destinare allo sviluppo della piccola e media impresa calabrese, in operazioni finanziarie spericolate e di dubbia legittimità. «Le risorse europee confluite nel fondo unico regionale di ”ingegneria finanziaria” gestito da Fincalabra – dichiara la Ferrara – dovevano fornire un supporto alle imprese calabresi nella realizzazione di progetti di sviluppo aziendale, di potenziamento e/o di espansione di attività imprenditoriali. Invece, ancora una volta, siamo qui ad evidenziare un nuovo caso di mala gestione o ipotesi anche più gravi nell’impiego dei fondi comunitari, configurando così una ennesima occasione persa per la Calabria». La nota di risposta della Commissione a firma Cretu conclude: “La Commissione deciderà se avviare una procedura per il ritiro degli importi spesi irregolarmente e fornirà tutte le informazioni del caso all’Ufficio europeo per la lotta antifrode ai fini di una eventuale indagine ufficiale.”