Filt-CGIL Calabria, nel 2020 si vuole chiudere il Tito Minniti a Reggio?

Ormai siamo al saccheggio vero e proprio del Tito Minniti da parte di Sacal, facilitato dall’irresponsabile atteggiamento della Città Metropolitana di Reggio Calabria che insieme alla Regione Calabria continuano a ignorare la grave situazione in cui versa lo scalo reggino, a seguito dell’abbandono di Blue Panorama, della riduzione dei voli Alitalia, della mancata conferma di Blu Air sulla rotta Reggio/Torino, predestinata evidentemente ad essere operata da altro vettore (Volotea) ma non dallo scalo di Reggio, bensì da Lamezia pur essendo già garantita dalla stessa Blu Air, e infine dal silenzio assordante da parte della stessa Sacal. La Regione che è presente nel Consiglio di amministrazione è evidentemente distratta da altri interessi. La Città metropolitana addirittura ha rinunciato ad acquisire quote societarie quando le sono state proposte rinunciando ad interessarsi fattivamente del proprio scalo.
Tale drammatica situazione ci fa pensare, inoltre, che Sacal non abbia al proprio interno capacità manageriali adeguate alla complessità dell’impegno e ci fa dubitare sulla capacità di realizzare un unico sistema aeroportuale calabrese integrato a meno che non siano vere alcune voci sempre più insistenti secondo cui vi è un piano ben ordito da soggetti “interessati” per uscire fuori dalla gestione dello scalo dello Stretto.
Siamo andati a cercare la risposta nel piano industriale fornito al Sindacato da Sacal, solo dopo l’ingiunzione del Tribunale di Lamezia, dal quale sono emersi dati per nulla confortanti, che a distanza di oltre due anni, ci fanno riflettere su queste insistenti voci.
Nel Piano industriale Sacal scrive: “Il nostro obiettivo per i prossimi 3 anni sarà, pertanto quello di confermare rafforzare la presenza di Alitalia e di Blu express…… la nostra strategia si focalizzerà sui seguenti target: migliorare la mobilità dei cittadini attraverso un incremento delle rotte e delle frequenze sulle rotte nazionali già servite con i vettori (Alitalia Bluexpress, Volotea) e una migliore distribuzione dei voli per fasce orarie; sviluppare il traffico charter stagionale, attraverso un’attività sinergica con la Regione Calabria e i maggiori Tour Operator e le compagnie di navigazione marittima ……” prevedendo uno sviluppo di traffico, PRUDENZIALMENTE calcolato, della seguente portata: anno 2017 circa 483 mila passeggeri, anno 2018 circa 491 mila, anno 2019 circa 500 mila, per poi continuare nel 2020 con circa 510 mila passeggeri e concludere nel 2046, dopo 30 anni, con il raggiungimento della soglia massima prevista di 800 mila passeggeri. Ma si tratta solo di numeri riportati su un documento senza logica e senza una strategia di mercato al punto che è la stessa Enac a giudicare la strategia di Sacal “non adeguatamente argomentata ….. con obiettivi e azioni descritte in maniera sommaria senza fornire alcuna indicazione concreta in merito alle modalità …. per il conseguimento dei target di traffico”, e ancor peggio Enac rimarca che Sacal “non individua le strategie attraverso cui garantire lo sviluppo degli aeroporti in maniera complementare anziché concorrenziale”.
Le deboli strategie di Sacal mostrano previsioni di traffico annuali solo fino al 2020 dopodiché gli incrementi vengono riportati ogni dieci anni dal 2026 si passa al 2036 per poi raggiungere il 2046. E ancora, Enac rileva che “nessun accenno viene fatto in merito alla destagionalizzazione del traffico e il settore merci non è del tutto trattato nel documento” e pone l’accento sulla “sintetica” promozione dell’attività commerciale prevista sullo scalo. Insomma, ci chiediamo anche il motivo che ha spinto Enac ad aggiudicare la gestione dello scalo di Reggio Calabria se è proprio l’Enac stessa a valutare sintetica e non adeguatamente argomentata la strategia da mettere in campo per l’aeroporto di Reggio Calabria?
Il piano industriale presentato da Sacal, giacché privo di strategie di sviluppo, non ha neppure consentito il raggiungimento del target di traffico previsto poiché lo scalo di Reggio ha registrato i seguenti numeri:
2017 n. passeggeri 382.442 (previsione Sacal 483.823); 2018 n. passeggeri 358.362 (previsione Sacal 491.080); 2019, fino ad agosto, 266.254 passeggeri (previsione Sacal 500.902).
In realtà, la Sacal non ha fatto altro che gestire il traffico consolidato su Reggio Calabria ma con numeri nettamente inferiori persino rispetto alla precedente gestione SOGAS. Un vero e proprio fallimento gestionale.
Enac spieghi perché non ha vigilato e continua a non vigilare sulla gestione fallimentare dello scalo di Reggio pur avendone l’obbligo. Non ci si venga a dire in futuro che il problema sono i lavoratori perchè noi non facciamo demagogia e parliamo con dati inconfutabili. E’ solo un problema di disinteresse delle classi dirigenti metropolitane e regionali, di incapacità manageriale e gestionale e di un “certo interesse” a stremare l’aeroporto dello Stretto.

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