FESTIVAL DELLE ERRANZE E DELLA FILOXENIA “Se gli abitanti divengono erranti, gli erranti si faranno abitanti”
“Erranza è spirito d’avventura, desiderio d’esplorare e conoscere. È istinto irrefrenabile a farsi pellegrini, anche nel proprio Mondo. È percepire il sacro che è in ogni creatura, in tutte le manifestazioni della natura. È camminare salmodiando una preghiera. Perché gli erranti cercano il senso dell’esistenza. È smarrimento, fragilità, tenerezza. È fatica, ebbrezza, stupore. È l’ineluttabile scorrere della vita, il muovere perenne verso un approdo. Erranza è un luogo ove smarrirsi e infine ritrovarsi.
Filoxenìa è spirito di accoglienza, premura per l’ospite. È il valore sacro dell’ospitalità nel mondo greco antico. Perché chi bussa alla tua porta potrebbe essere un dio sotto mentite spoglie. Filoxenìa è rispetto, generosità, altruismo. Filoxenìa è la disposizione d’animo di chi attende, sempre, e nello stesso tempo sa di essere atteso, ovunque. Filoxenìa è un luogo ove dimorare in pace e letizia.”
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EDIZIONE 2022: “PAESI E CAMPAGNE, NELLA PACE, PER LA PACE
Mai come in questo tempo, in cui la guerra è tornata a sconvolgere l’Europa, dai popoli sale un profondo desiderio di pace. In un duplice senso: pace dalle guerre, abiura delle armi, fine dei conflitti, da un lato; ma anche, dall’altro, pace come ricerca di una vita serena, più a contatto con la natura, con una presenza umana più lieve e discreta, con la possibilità di riflettere, riposare, godere della bellezza. Abbiamo, insomma, bisogno di “tempo, spazio, silenzio”, i tre nuovi lussi dell’Occidente opulento, secondo il filosofo francese Thierry Paquot. E, soprattutto, abbiamo bisogno di una “ecologia integrale”, per come ha scritto Papa Francesco nella sua enciclica “Fratelli tutti”.
La pace, intesa in entrambe le accezioni, è la caratteristica saliente dei paesi e delle campagne delle aree interne del Sud Italia. Senza retoriche di alcun tipo, ma in conseguenza delle sempre mutevoli contingenze storiche, le aree interne del Sud si prestano a reinventare i modelli abitativi e quelli economici, con le necessarie innovazioni, partendo dalle vocazioni dei luoghi. È in queste zone che si rifugiano i “nuovi eremiti”, persone che desiderano una “vita claustrale ma sanamente relazionale”, in fuga dalla frenesia, dallo stress, dall’inquinamento, dalla iper-protezione delle grandi aree urbane. Persone che “ripudiano” l’anonimia, l’assenza del nome o, come spiegò Martin Heidegger lo stato dell’esistenza “inautentica” (uneigentlichkeit), per cui l’uomo, gettato nel mondo tra le cose e gli altri, perderebbe ogni carattere originale ed eccezionale, vivendo la vita di un essere impersonale e neutro. Paesi e campagne del Sud siano, dunque, pronti ad accogliere questi nuovi “abitanti” in cerca di pace, e con essi, tornino a chiamare per nome gli alberi, gli animali, i sentieri, le pietre, le rovine, le memorie, imparino, insomma, a rifare pace con i propri luoghi.
Faggeta di Condrò 1° maggio 2022
Francesco Bevilacqua, https://francescobevilacqua.it tel. 393/9736908
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Il programma dell’estate 2022 in sintesi.
Premessa.
Il Festival si basa sull’autofinanziamento. Tutte le associazioni, le fondazioni e le pro loco coinvolte (Associazione Culturale Amici dell’Antico Mulino delle Fate, Fondazione Pistoletto, Herts for the Earth, Kidguernica, Terzo Paradiso, Cammino di Gioacchino da Fiore, Conflenti Trekking, I Briganti del Mancuso, Pro Loco Martirano Lombardo, Cooperativa l’Orso-Parco Bombarda, Pro Loco Platania, Pro Loco Serrastretta) hanno facoltà di procurarsi i pochi fondi necessari a coprire i costi come meglio credono, anche attraverso donazioni di privati, primi fra tutti noi stessi che “facciamo” il festival.
Offriamo gli eventi alle comunità, ai paesaggi, alle amministrazioni pubbliche (in primis i comuni), a tutti quegli operatori economici che pur parlando di responsabilità sociale delle imprese si disinteressano di promuovere la cultura. Le amministrazioni comunali potranno aderire al Festival ovvero collaborare liberamente nei modi che riterranno più opportuni: a loro richiesta, i loghi delle amministrazioni saranno inseriti nelle locandine dei vari eventi senza alcun obbligo di sponsorizzazione e/o elargizione di contributi economici al Festival.
Quest’anno i territori coinvolti saranno quelli dei comuni di: Carlopoli, Conflenti, Decollatura, Falerna, Gizzeria, Lamezia Terme, Martirano Lombardo, Nocera Terinese, Platania, Serrastretta, Soveria Mannelli.
Anteprime (già effettuate).
Domenica 15 maggio, in collaborazione con I Briganti del Mancuso, escursione intorno al Monte Mancuso con narrazioni sui luoghi di Francesco Bevilacqua.
Gli eventi.
Domenica 5 giugno, in collaborazione con Rubbettino Editore, Lanificio Leo, Agriturismo La Rosa nel Bicchiere, incontro-reading di poesie con Daniel Cundari, presso la sede del Lanificio Leo di Soveria Mannelli alle ore 18,30.
Domenica 12 giugno, in collaborazione con Conflenti Trekking, Lanificio Leo, Agriturismo La Rosa nel Bicchiere, escursione narrata con Francesco Bevilacqua da La Rosa nel Bicchiere all’Abbazia di Corazzo e ritorno ad anello.
Domenica 19 giugno, in collaborazione con Rubbettino Editore e Lanificio Leo, Agriturismo La Rosa nel Bicchiere, incontro con Gioacchino Criaco, in occasione dell’uscita del suo ultimo romanzo “Il custode delle parole”, Feltrinelli editore.
Domenica 26 giugno, in collaborazione con l’Associazione Cammino di Gioacchino da Fiore, Conflenti Trekking, Azienda Agricola 2T, Agriturismo “La Rosa nel Bicchiere”, escursione narrata da Francesco Bevilacqua sulla seconda tappa del Cammino di Gioacchino da Fiore dall’Agriturismo 2C (Decollatura) all’Agriturismo La Rosa nel Bicchiere (Soveria Mannelli).
Domenica 26 giugno, in collaborazione con l’Associazione Culturale Amici dell’Antico Mulino delle Fate, Dorian, Confluentes, Proloco Martirano, Proloco Decollatura, Proloco Platania reading di poesie dei poeti dell’area del Reventino all’Antico Mulino delle Fate di Lamezia Terme alle ore 18.
Domenica 10 luglio, in collaborazione con la Proloco di Platania, nel tardo pomeriggio, concerto alla Fossa della Chiesa sul belvedere di Monte Reventino.
Sabato 16 luglio, in collaborazione con la Proloco di Platania, sull’anticima del Monte Reventino, alla sera, osservazioni astronomiche.
Domenica 17 luglio, in collaborazione con la Proloco di Platania, nel pomeriggio, giochi di strada a Platania.
Data da definirsi, in collaborazione con Conflenti Trekking cammino spirituale da Cona di San Mazzeo a Pietra U Pispicu ed a Bocca di Iunci, nel cuore della faggeta di Monte Mancuso sopra la frazione Telara di Lamezia Terme, dove don Andrea Latelli celebrerà una messa nella foresta. Il cammino e la messa saranno dedicate, con soste e riflessioni di don Andrea Latelli e Francesco Bevilacqua, al tema della pace.
Domenica 24 luglio, in collaborazione con I Briganti del Mancuso, nelle campagne di Falerna, nel pomeriggio, seconda edizione de “Le vie del grano”, con mietitura a mano e tutte le attività tradizionali connesse.
Giovedì 11 agosto, in collaborazione con l’Associazione Culturale Amici dell’Antico Mulino delle Fate, alle ore 18,00, all’Antico Mulino delle Fate, passeggiata nelle Gole del T. Canne e di seguito produzione al momento del pane con la farina molita nel mulino.
Sabato 13 agosto, in collaborazione con Pro Loco Platania, Conflenti Trekking e Pro Loco Serrastretta “Sassofono e fisarmonica per la foresta”, brevi escursioni da Serrastretta e Platania sino alla Cona del Corvo, nel cuore della Faggeta di Condrò e, alle ore 10 concerto con Danilo Guido (sassofoni) e Salvatore Cauteruccio (fisarmonica). Installazioni artistiche di Savina Tarsitano.
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INFORMAZIONI GENERALI.
In vari momenti del Festival l’artista Savina Tarsitano, ambasciatrice del “Terzo Paradiso” e di “Cittàdellarte” di Michelangelo Pistoletto, presenterà il progetto nato, durante il periodo di Covid, e in coerenza con la line artistica dell’artista e in collaborazione con il professor Takuya Kaneda dell’universita di Tokyo assieme ad un collettivo di artisti internazionale,- “Towards Contemporary Art for Sustainable Villages” (Con l’arte conteporanea per la la sostenibiita delle comunita locali). Il progetto vede il coinvolgimento del Giappone, Nepal, Africa, Calabria. Il tema centrale e’ come veicolare l’arte contemporanea nei luoghi dove non esistono gallerie, nei villagi, luoghi abbandonati per lavorare assieme alle comunita locali sulla valorizzazione della natura, del patrimonio culturale, delle tradizioni. Il progetto prevede uno studio dei luoghi, un vivere i luoghi e trasformarsi in un abitante del luogo. Gli anni precedenti hano dato vita ad una sperimentazione grazie al comune di Platania, dando la possibilita a Savina Tarsitano di essere in residenza artistica a Platania presentando una mostra , concepita per il luogo. Secondo Savina Tarsitano i luoghi stessi sono la matrice della creazione, si trasformano in creazione ispirando non solo nuovi lavori ma creando ponti tra le persone ed i luoghi.
Per l’edizione del 2002, la sfida porta a realizzare una installazione nel villaggio di Panetti (Platania), un’istallazione contemporanea con il coinvolgimento di altri artisti internazionali che collaborano con Savina Tarsitano. Il progetto e’ in collaborazione con Espronceda – Institute of Art & Culture, Hearts for the Earth, Cittadellarte e Terzo Paradiso.
Ogni evento sarà pubblicizzato con locandine ed inviti anche sui social, che conterranno tutti i dettagli.
Il Festival è aperto ai territori ed alle associazioni di altri comuni dell’area del Reventino-Mancuso. Durante il resto dell’anno, sino alla edizione estiva del 2022si continuerà ad organizzare eventi.
Seguiteci sul nostro sito www.festivalerranzefiloxenia.it Sulla pagina di Facebook, sul gruppo Facebook “Amici del Festival delle Erranze e della Filoxenia”, sul profilo Istagram.
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PER CONTRIBUIRE ECONOMICAMENTE AGLI EVENTI.
Per contribuire alle spese del Festival chiunque può fare una donazione all’Associazione Turistica Pro Loco Platania con versamenti direttamente sull’Iban IT77 W070 9142 8400 0000 0154 914 scrivendo come causale “contributo per il Festival delle Erranze e della Filoxenia 2022”. Oppure, chi è in possesso di PayPal può farlo attraverso la mail info@prolocoplatania.it. Per informazioni chiamare il presidente della Pro Loco arch. Paolo Nicolazzo tel. 338/3011902. I donatori hanno diritto ad una dichiarazione per ottenere la detrazione fiscale degli importi donati.
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L’identikit del Festival delle Erranze e della Filoxenia.
La Storia.
Il nostro festival nasce nella primavera del 2018 per volontà della Pro Loco di Platania guidata da Paolo Nicolazzo. Fu chiesta la collaborazione di Francesco Bevilacqua, il quale consigliò di non limitarci ad un solo paese, ma di creare una “rete” comprensoriale di comuni e di associazioni dell’area del Reventino-Mancuso, della quale Francesco si era a lungo occupato, dapprima proponendo l’istituzione di un parco regionale e poi pubblicando un libro dal titolo “Il Parco del Reventino, guida storico-naturalistica ed escursionistica al gruppo dei monti Mancuso, Reventino, Tiriolo e Gimigliano” (Rubbettino 2008). Nello stesso tempo Francesco individuò il titolo: “Festival delle Erranze e della Filoxenia”. Furono contattate e più volte sollecitate tutte le associazioni e le pro loco del territorio. Quelle che accettarono l’invito si misero insieme e diedero vita alla prima edizione l’estate del 2018. L’esperienza è proseguita negli anni successivi e viene riproposta anche quest’anno.
Chi siamo.
Siamo una “rete” di pro loco e di associazioni(anche di respiro internazionale) che varia di anno in anno a secondo delle contingenze, che anima le realtà locali del comprensorio montuoso del Reventino-Mancuso per l’intero annoma con un picco di iniziative nella stagione estiva. Ad assumere le decisioni è il coordinamento informale delle associazioni senza un organismo giuridico unitario e senza un direttore artistico. Abbiamo deciso di non creare un ente sovraordinato che gestisca l’organizzazione del Festival. Le varie associazioni, i gruppi, i singoli contribuiscono alla realizzazione del festival in sinergia con tutti gli altri. Al nostro interno non esistono gerarchie e le responsabilità sono comuni, non vi è un direttore artistico, siamo tutti “soldati semplici” al servizio di una piccola-grande causa: la rigenerazione e la tutela dei nostri luoghi, dei nostri paesi, delle nostre comunità, della nostra cultura.
La nostra visione.
Il nostro modello di riferimento è la visione olistica (corrente di pensiero secondo cui un sistema complesso è sempre intrinsecamente maggiore e differente dalla semplice sommatoria delle sue parti) e sistemica (tutto è interconnesso) della cosiddetta ecologia profonda (deep ecology) e oggi anche della ecologia integrale di Papa Francesco.
La nostra missione.
La missione del festival è creare la consapevolezza nell’area del Reventino-Mancuso e nella contigua zona della Piana di Sant’Eufemia, che comunità e luoghi, gente e paesaggi sono un tutt’uno inscindibile: “non vi è comunità senza paesaggio; non vi è paesaggio senza comunità”. I luoghi, il paesaggio, la natura, la cultura (intesa in senso antropologico, come usi, costumi modi di vivere e concepire il mondo delle comunità) sono l’unica, vera attività produttiva di aree interne e/o marginali come quella che ci occupa. Qualunque attività economica (da quelle agro-silvo-pastorali della tradizione, a quelle enogastronomiche, turistiche, produttive, artigianali, commerciali, dei servizi e dell’innovazione) non può essere avulsa dal contesto del paesaggio in cui essa è inserita ed anzi proprio da quel paesaggio (inteso come crogiolo di natura e cultura) deve trarre ispirazione per proporsi come attività vocazionale. Insomma, ogni attività dovrebbe essere consona a quello che in architettura del paesaggio si chiama “genius loci” ossia l’identità estetica di ciascun luogo. Ma dovrebbe anche avere quello che in enologia si chiama “terroir” ossia un rapporto elettivo col proprio territorio che determina il carattere, l’unicità del vino che viene prodotto.
Il titolo del festival.
Francesco ha creato il titolo del festival pensando alla straordinaria vocazione all’accoglienza (la filoxenia, ossia l’amore per il forestiero) che è tipica delle nostre comunità e dei nostri paesi. Volendo così incitare le amministrazioni, le associazioni, i soggetti economici, la gente comune a proporsi come alternative alle realtà urbane, omologanti, individualiste, competitive, consumistiche. L’accoglienza declinata in tutte le sue forme potrebbe divenire l’antidoto all’abbandono, allo svuotamento (le erranze) dovuto ai decenni dell’emigrazione, delle fughe, dell’oceanizzazione (trasferimento delle comunità dall’interno sulle coste). È questo il senso del motto sotteso al titolo del festival: “Se gli abitanti diventano erranti, gli erranti si faranno abitanti”.
Lamezia Terme lì 31 maggio 2022
Festival delle Erranze e della Filoxenia