Fermare tutte le attivita’ non essenziali
Anche in Calabria , dopo aver dato corso nella settimana scorsa ad un intenso lavoro di applicazione del protocollo sulla sicurezza e prevenzione, per evitare l’estendersi del contagio del covid-19, sottoscritto tra il Governo le OO.SS. e le parti datoriali, sono in tante, purtoppo, le aziende che continuano a lavorare, anche in produzioni non essenziali, nonostante i ripetuti richiami ai cittadini e le restrizioni rigorosissime verso gli stessi.
Per alcune siamo stati costretti ad informare le autorità locali per gli opportuni interventi, visto il mancato rispetto di quanto richiamato nel protocollo.
Non è possibile non cogliere la profonda contraddittorietà di questo atteggiamento, reso ancora più evidente alla luce dell’estensioni di cosidette “zone rosse” che di fatto hanno blindato intere comunità, salvo chi deve andare a lavorare.
Serve immediatamente un altro approccio, e serve che il Governo chiarisca e corregga il D.L. col quale, contraddittoriamente, vengono indicate le aziende che possono continuare a lavorare, nelle quali vengono conteggiate, con evidente forzatura, aziende che non hanno le caratteristiche dell’essenzialità .
La vita viene prima di tutto e per questo, condividendo la presa di posizione unitaria di FIM- FIOM e UILM nazionali, anche nel richiamo allo sciopero, si richiede a tutte le aziende con produzioni non essenziali di interrompere immediatamente la loro attività ed utilizzare la cassa integrazione per l’emergenza “c ovid-19”.
Il Segretario regionale
Massimo Covello
Casali del Manco 23 Marzo 2020