FDI Corigliano Rossano, Rapani: Chiarezza sulla riorganizzazione dello Spoke

Il dirigente di FdI chiede al sindaco ed ai vertici dell’Asp e dell’ospedale di intervenire per fare luce sui trasferimenti dei reparti rispetto all’emergenza Covid

CORIGLIANO ROSSANO • Urge informazione per fare chiarezza sulla condizione in cui versa lo spoke di Corigliano Rossano.

Apprendiamo dalla stampa notizie contrastanti che riferiscono, le une, di chiusure di reparti e pronto soccorso e le altre della riorganizzazione dei due stabilimenti ospedalieri di Corigliano e Rossano, rispetto all’emergenza coronavirus.

In proposito Fratelli d’Italia di Corigliano Rossano è dell’idea che chiudere il Pronto soccorso del “Guido Compagna” rappresenterebbe un vero e proprio “suicidio”in un momento delicato come questo, in cui il “Nicola Giannettasio” è stato individuato dall’Asp quale Centro Covid per la Sibaritide, pur con tutti i problemi evidenziati da noi nei giorni scorsi, e sui quali ci auguriamo si stia lavorando alacremente – su tutti il percorso obligatorio Covid ­–

Ed è proprio questo il motivo per cui rimaniamo scettici sulla chiusura del Pronto soccorso di Corigliano, quando invece potrebbe assolutamente risultare utile e complementare – nell’accogliere pazienti che differiscono da patologie polmonari – al medesimo reparto di Rossano, primo fronte al Covid

Per tutta questa serie di argomentazioni, chiediamo al sindaco Flavio Stasi di convocare una conferenza stampa in “remoto”, possibilmente alla presenza dei vertici dell’Azienda sanitaria e dello spoke, oltre a quanto sta facendo già con gli appuntamenti social serali, sull’andamento emergenziale e sulla riorganizzazione dei due poli ospedalieri.

Chirurgia, Neurologia, Medicina, Pronto soccorso, quali previsioni ci sono in atto?

In un momento di così delicato non serve lo sciacallaggio politico ma l’unità di intenti e il confronto: riteniamo per questo che la città debba essere informata con precisione e senza più alcun tentennamento di carattere opportunistico legato alle solite vecchie dinamiche elettorali.

Ernesto Rapani