Europa si Europa no: la linea sottile tra cooperazione e controllo
C’è da dire come quello Europeo sia stato uno storico sogno taliano, per favorire il dialogo e la cooperazione delle diversità dei popoli europei. E che oggi qualora avesse rispettato le diversità nazionali, avrebbe potuto porsi a risposta dei grandi stati internazionali. Data la premessa, che ad oggi la delfina della Merkel si adoperi a paladina del controllo nelle tasche degli italiani: delle due una: o fa sorridere o irrita profondamente. E questo perché per ‘evitare una procedura d’infrazione’ la zelante neo eletta con la Commissione, si adopererà ad un serrato controllo sull’Italia in perenne età adolescenziale per lei, si potrebbe dire, per stimolarne la crescita, senza minare le regole esistenti. Già che deve 30 miliardi di euro cioè 1,8% totale del PIL, a seguito della flessibilità avuta nel 2015 con il Patto di stabilità. Ma la domanda sorge spontanea.. Il potere statale è stato forse delegato al suo esterno o è sempre lo stato italiano a pensare alla sua crescita e al benessere della società? Dato che la domanda è retorica, la Von der Leyen, non dovrebbe dire di voler monitorare i nostri conti, come se l’Italia non fosse detentrice del proprio potere. Dato che siamo all’interno di un sistema che si deve preoccupare dello sviluppo del reddito e della protezione del benessere sociale. É chiaro come le sue affermazioni siano politiche e che le giovino, per avvallare coloro che in Europa erroneamente confondono questioni proprie a uno stato, quali i conti pubblici, come ‘cosa europea’. Ristabilire le necessità statali, dando il proprio contributo all’Europa ma senza dita puntate, lo si potrà fare maggiormente se la Lega di Matteo Salvini, ora affondi per tutta risposta, la revisione del sistema fiscale, apra alle autonomie regionali, puntando sulle infrastrutture e chiudendo la partita con l’attuazione della flat tax. Così da far nuovamente apparire l’immagine di una Italia che apporti beneficio a se stessa, proattiva, produttiva. Anche dentro l’Europa come importante risorsa, fino a quando resterà acceso il barlume dello spirito europeo .. Di certo oggi molto flebile.
Al. Tallarita