Escursione al picco del diavolo
Come da programmazione escursioni 2017, “I quattro elementi della natura”, il 26 Febbraio c.a., i numerosi soci DI G.i.A. si sono dati appuntamento sulla dorsale appenninica per una escursione che li porterà al “Picco del Diavolo”, nel comune di Scido, seguendo un itinerario naturalistico – panoramico – storico-mezzo anello, alla scoperta di un territorio non molto conosciuto ma meritevole di essere valorizzato quale affascinante meta escursionistica.
Un sentiero che percorre la circonferenza di un picco che qualcuno vuole sia stato un vulcano spentosi ormai da lunghissimo tempo, da dove si può godere uno splendido panorama in cui si uniscono idealmente gli elementi fuoco, terra, aria e acqua.
Nel prosieguo è riportata la scheda del programma della giornata come riportato sul sito dell’associazione all’indirizzo:
http://www.genteinaspromonte.it/index.php/2015-05-03-06-30-11/prossima-escursione
SCHEDA TECNICA
RADUNO: ore 9.30 presso Crocefisso dello Zillastro
ore 10.00 partenza in macchina per Piano Pietra Cuccuma
PARTENZA ESCURSIONE: ore 10.15 partenza escursione Piano Pietra Cuccuma
DIFFICOLTA’: E – Escursionistico – TEMPO: Ore 5.30
DISLIVELLO: 1240 mt s.l.m. – 854 mt s.l.m.
LOCALITA’: Piani di Junco COMUNI INTERESSATI: Scido
-TRACCIATO
L’iscrizione alle escursioni tramite il link presente in questa pagina è riservata esclusivamente ai soci e deve essere effettuata entro le ore 24 del venerdì antecedente. I simpatizzanti e coloro che ancora non sono iscritti all’associazione (ospiti) non possono partecipare alle escursioni di tipologia E.E. (Escursionisti esperti). Per tutte le altre tipologia di escursioni si deve esibire la dichiarazione liberatoria. Per ogni ulteriore informazione, si prega di contattare il Direttivo oppure inviare una e-mail all’indirizzo info@genteinaspromonte.it
COSA BISOGNA SAPERE:
Bellissimo itinerario con partenza dai piedi di una delle più belle montagne della catena montuosa dell’Aspromonte nel tratto compreso fra monte Fistocchio, M. Scorda e M. Misafumera, in cui il crinale del Picco del Diavolo divide i Comuni di Scido e Santa Cristina d’Aspromonte. Una ricca varietà di paesaggi e di scenari caratterizzano questo itinerario. Un bellissimo percorso aereo e panoramico. Le difficoltà sono abbastanza contenute anche se il sentiero in alcuni punti attraversa dei pendii molto ripidi. Lungo il cammino si incontrano tre gioielli come un maestoso faggio, dei grossi esemplari di tasso e una bella cascatella.
Camminare lungo i corsi d’acqua è un’esperienza piacevole indipendentemente dalla direzione di marcia. Senza grandi salite e discese si va alla scoperta del rigoglioso paesaggio fluviale e della flora spontanea. L’imponente spettacolo naturale delle cascate si ammira lungo comodi sentieri, rinfrescandosi nell’aria satura d’acqua nebulizzata.
DESCRIZIONE SENTIERO
Lasciate le macchine sulla dorsale aspromontana che dallo Zomaro ci porta ai piani di Carmelia, si imbocca subito la carrera che costeggia sul lato sinistro il Piano di Petra Cuccuma dopo pochi minuti si arriva ai piedi di Petra Cuccuma. Da questo punto in poi l’escursione fila via veloce, salvo brevi soste per ammirare il panorama sul mare e sulla costa nonché sulla vasta distesa di piante di ulivo presenti nella Piana di Gioia Tauro.
Dopo pochi minuti si lascia la sterrata e ci si immette sulla vecchia mulattiera di cresta che collegava Santa Cristina con la montagna. La mulattiera scende con diversi tornanti e dopo venti minuti si è ai piedi del vecchio Vulcano che uno dei luoghi più belli del territorio. Questo è il promontorio denominato Cocuzzolo del Diavolo (Puntuni du Diavulu). Una volta giunti sul posto non sarà difficile trovare piccoli fossili come conchiglie che ricordano come l’Aspromonte, milioni di anni fa, sia emerso dai flutti del mare.
Il panorama è incantevole. Dopo una breve sosta si riprende il cammino imboccando il sentiero percorso in discesa. Si sale. Dopo circa venti minuti, si lascia la vecchia mulattiera e ci si immette in un vecchio viottolo. Il sentiero ora ha un fondo ghiaioso e pietroso, con frequenti gradini-gradoni su roccette per fortuna dai contorni arrotondati. Dopo pochi minuti si giunge alla sorgente di Piticchio.
Si cammina tra boschi di leccio, roverella e faggio che tolgono la visuale sulla vallata. Si prosegue in piano su di una vecchia mulattiera e ci si addentra ulteriormente nella vallata, habitat ideale per molte specie faunistiche quali la volpe rossa, la lepre, lo scoiattolo, il tasso e, sempre più presente, il cinghiale. Non manca nemmeno qualche traccia del lupo.
Superato un tratto di sentiero scavato nella roccia, in leggera salita, si arriva a un autentico spettacolo della natura: un Faggio di grandi dimensioni e una spettacolare cascata dove l’occhio del fotografo potrà fare la sua parte.
Si piega a destra seguendo il torrente di Petra Cuccuma tra cespugli; il sentiero costeggia il torrente, ci sarà un primo facile guado. Riprendiamo, salendo leggermente e fiancheggiando il torrente, si raggiunge il secondo guado in cui occorre prestare molta attenzione per evitare bagni fuori stagione nell’acqua gelida.
L’aspetto paesaggistico di questo tratto di sentiero è veramente notevole perché caratterizzato da una rigogliosa macchia di piante di tasso che conduce fino alla cascatella di Petra Cuccuma.
Si lascia il torrente e ci si immette sulla carrera in lieve salita. Dopo 10 minuti si arriva ai Tre Abeti. Tre piante di grosse dimensioni. Ancora qualche tornante e si è quasi in piano. Il panorama viene ora offerto dalla montagna. Arivati sui piani di pietra Cuccuma si procede sulla sterrata a sinistra che dopo circa 1 km ci porta al punto di partenza.
N.B.: I soci potranno lasciare le vivande per il pranzo nella propria macchina in quanto il pranzo verrà consumato nei pressi dell’area dove sono parcheggiate le stesse