Terrore come strategia di controllo. Il pericolo che corre l’Italia. Di Al. Tallarita
Questo mio prolungato silenzio non è casuale. Il fatto che i miei social siano chiusi neppure . Sono una una sorta di sciopero comunicativo. Un detox necessario dalla logorroica tiritera mediatica. Tra numeri, contagi, mancata comunicazione politica e Conte che tra una sfilata e l’altra.. chiama l’ opposizione poco prima di un minuto dall’andata in diretta e per qualche secondo…
Mai avrei creduto di trovarmi in tutto questo. Una guerra. Si perché questo è. Una pandemia mondiale naturale o meno il probabilmente no, e fuoriuscita dalla Cina. Che ha messo in ginocchio le società e le economie. E di cui nessuno va a chiedergli ne conto ne danni, come scrissi nel mio primo articolo anticipando tutto questo.
Pandemia che sta permettendo a un governo bifronte.
Di fare decreti a gogò in uno stato di emergenza prolungato, che consente una democratica dittatura, senza opposizione . Migliaia di posti di lavoro andati in fumo..famiglie alla fame. Il problema di questo governo è stato non usare i mesi estivi per organizzare meglio la seconda ondata prevista. Che oggi morde detta alla Zangrillo. Potenziando gli ospedali. Le cure adatte, specie ai medici di base, che si trovano senza mezzi..nonostante la propaganda TV.
E le decisioni il governo arriva a prenderle “alle due o alle tre del mattino”, e cito alcune dichiarazioni di un ministro dal Giornale dopo “ore di discussioni stremanti”, e con gli scienziati “che dicono al governo cosa fare a proposito del Covid, ignorando un ruolo che dovrebbe essere solo consultivo, e un primato delle scelte della politica che sembra affievolirsi”.
Siamo rimasti, dopo le tensioni della guerra fredda che ancora si percepivano.. in una sorta di limbo di pace, in cui però stavano costruendo le fondamenta dello scenario in cui queste moderne guerre, si sarebbero tenute. Internet..i social..la comunicazione capace di costruire nuove verità. E nuove realtà. Entro le quali proporre modelli, paure, gestire le emozioni degli utenti, le loro reazioni, il loro terrore…arma storicamente appropriata per il controllo.
E poi i cittadini che denunciano altri cittadini, che alle loro dovute feste private hanno troppi invitati.. dato il tanto decantato decreto. Un sano stato di controllo e mai più di diritto.. in cui i sacri nemici del popolo sono proprio ..quelli del popolo ….Italia in pericolo. Davvero perché il richio di diventare colonia, di uno strapotere comunista e probabilmente dagli occhi a mandorla e più vero di quanto non si immagini. Perché i nemici della democrazia sono nel governo e tra i forti poteri. E la politica terroristica in atto che priva il cittadino della ratio.. fa il resto. Perché tra terrore e paura la differenza è abbissale.