Emergenza coronavirus: lettera aperta alla Direzione Strategica
Questa O.S. esprime piena soddisfazione e plaude alla decisione della Commissione Straordinaria dell’ASP di Reggio Calabria di impiantare un centro di terapia sub intensiva presso l’ospedale CAPT di Gioia Tauro. Una decisione saggia ed efficace nella lotta al propagarsi del contagio e alla cura degli effetti patologici del coronavirus nella piana di Gioia Tauro, che- si vuole ricordare- comprende 32 comuni, con un numero complessivo di abitanti che si aggira sulle 160.000 anime, disposti su un territorio di 243 Kmq e collegati tra di loro da strade impercorribili e da mezzi di comunicazione, pubblici e privati, quasi inesistenti. Quella di Gioia Tauro -si ritiene-, sia una giusta scelta perché rappresenta un punto centrale, immediatamente raggiungibile, per gli abitanti residenti sulla litoranea chjianota e, quindi, punto immediato di soccorso in caso di effetti patologici gravi da contagio coronavirus. Per una maggiore efficacia alla lotta, accanto a questo provvedimento -a parere di questa O.S.-, sarebbe necessario potenziare, dotandolo con un maggior numero di posti letto e di strumentazione, il già esistente Servizio di Terapia Intensiva dell’ospedale Spoke di Polistena, il quale, con la sua dotazione attuale di 12 posti letto, riesce a malapena a far fronte alle richieste ordinarie, e andrebbe ad implodere nel caso(purtroppo prevedibile) di esplosione massiva di contagio Covid-19. Questo ulteriore provvedimento farebbe in modo di ridurre i tempi di ricovero, in caso di effetti patologici gravi da coronavirus, degli abitanti dell’entroterra della Piana. Questi provvedimenti non avranno comunque alcuna efficacia se non saranno accompagnati da un adeguato numero di personale medico, infermieristico e Socio Sanitario, che -non si vuole essere impietosi- in atto non esiste, fortemente falcidiato dal blocco del turn over e da piani di fabbisogno del personale scellerati e inconsistenti, che altro non hanno fatto che ridurre all’insostenibilità la garanzia dei LEA, e che quindi non potrebbe , e non potrà, sopportare l’urto violento dello Tsunami coronavirus. Si auspica quindi che la regione Calabria approvi immediatamente, senza ulteriore indugio, il decreto che individua l’ospedale di Gioia Tauro come struttura sanitaria COVID; che il Commissario per il Piano diRientro autorizzi l’assunzione, con procedura d’urgenza ( perché il Covid -19 non attenderà procedure normali) del personale sanitario necessario al funzionamento del creando presidio Covid di Gioia Tauro e del personale necessario al potenziamento dell’esistente Servizio di Terapia Intensiva di Polistena; che la Commissione Straordinaria dell’ASP di Reggio Calabria proceda immediatamente, con la creazione eventualmente di una task force, se necessario, all’immediata esecuzione di quanto decretato dalla regione e dal Commissario ad Acta per il piano di rientro.
FEDEDERAZIONE LAVORATORI DELLA FUNZIONE PUBBLICA Enti Locali – Sanità – Stato – Parastato – Aziende89013 Gioia Tauro via Bellini, 48 tel. 0966-52396 Fax 0966-52895 – E-Mail fp@cgilgioiatauro.it Detto ciò, la scrivente O.S., non può esimersi, in questo particolare contesto di emergenza, dal ribadire e denunciare, alcune situazioni che, malgrado già evidenziate nel recente passato, tutt’ora nulla o poco si è fatto per ristabilire il clima di sicurezza necessario all’intervento degli operatori sanitari, aggravando così la già difficile realtà sanitaria che tutti stiamo vivendo e mettendo in serio pericolo la stessa salute degli operatori sanitari che in questo momento, ognuno nel proprio ruolo, stanno lottando con spirito di sacrificio e con turni massacranti, per arginare il propagarsi del covid.19. Facendo riferimento, in ordine di tempo, al Decreto Legge n. 6, del 23/02/2020, n. 6, recante misure urgenti per il contenimento del Covid -19; nonché alle varie circolari ministeriali; all’ordinanza n. 1, del 27/02/2020, del Presidente della Giunta Regionale Calabria; e da ultimo al D.P.C.M. del 04/03/2020 (nelle quali si fa riferimento, tra l’altro, all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale), si rileva che: 1)tutti i reparti dei nosocomi di Polistena e Gioia Tauro sono sprovvisti di dispositivi di protezione individuale, in particolare di mascherine Ffp2 o Ffp3, da utilizzare durante l’espletamento dei turni di servizio, specialmente nei PP.SS. e nei reparti di terapie intensive. Soltanto preso i PP.SS. vengono usate delle semplici mascherine chirurgiche. 2) Gli operatori sanitari dei PP.SS. sono sprovvisti di scafandri protettivi e soltanto qualche operatore è riuscito a procurarsi in via privata qualche tuta monouso 3)non esistono stanze di decontaminazione, che facciano da spartiacque tra zona contaminata e zona decontaminata; per cui il contagio può propagarsi liberamente tra i vari locali di degenza e tra locali adibiti al personale e, quindi, nel mondo esterno 4) non esiste nelle sale di attesa del P.S. alcun presidio di profilassi e di igiene della persona così come indicato dalla normativa sopra menzionata 5)E da ultimo, dulsis in fundo, la radiologia dell’Ospedale di Polistena è ferma per “i soliti noti” guasti, per cui, per diagnosticare la gravità di una patologia polmonare dipendente da contagio Covid-19 si è costretti a spostare il paziente da Polistena a Locri (o altrove) con le conseguenti, immaginabili implicazioni sul propagarsi del contagio. A questo punto è lecito chiedersi: A che serve applicare le giuste e sacrosante limitazioni alle libertà individuali delle persone, in nome e per conto della difesa della salute collettiva, quando poi non vengono rispettate, da chi dovrebbe farle rispettare, le basilari regole per arginare il propagarsi del contagio? dalla segreteria Territoriale FP CGIL -Ambito Gioia Tauro La segretaria Generale Il segretario per la Sanità Patrizia Giannotta* Vincenzo Callea *