Elezioni: Davi, voto di Reggio non andava convalidato
Dichiarazioni di Minnella di gravità inaudita
«Risulta, da anticipazioni di stampa non smentite, che il presidente della commissione elettorale, il dottor Giuseppe Campagna, abbia consegnato alla Corte d’Appello una lettera in cui definisce ‘gravi’ le irregolarità riscontrate nei seggi e giustamente abbia ritenuto di fare un passo importante e sacrosanto per evidenziare clamorose anomalie. Ora, proprio alla luce del fatto che perfino chi ha operato i controlli ha definito di fatto le irregolarità riscontrate nei seggi qualificandole come ‘gravi’ – ma noi lo avevamo fatto ben prima, ad urne ancora aperte, denunciando le intimidazioni degli uomini mandati ai seggi da Falcomatà per ‘chiedere’ il voto ai cittadini nonché le penne farlocche usate nei seggi di Archi per non parlare delle vomitevoli offerte di denaro in cambio di voti segnalate in diretta dai cittadini di Arghillà da parte di alcuni candidati – mi chiedo come in uno Stato che tenga alla propria reputazione possano essere ‘convalidati’ i risultati di simili elezioni, quando perfino un magistrato attento ammette palesemente l’inquinamento del voto. Per far capire l’assoluta paradossalità e ‘italianità’ di un episodio simile, abbiamo svolto una ricerca sulla stampa americana. Ma nessuno, ribadisco, nessun organo di controllo USA (omologo delle nostre Commissioni elettorali) ha definito la situazione ‘grave’ – nemmeno in Pennsylvania – per poi successivamente riconoscere e ufficializzare gli esiti delle stesse elezioni. Nel caso in cui gli organi di controllo avessero fatto un passo simile, il voto non sarebbe stato riconosciuto come valido, per forza di cose. Non siamo l’Afghanistan, siamo l’Italia!». Lo ha dichiarato il giornalista e massmediologo Klaus Davi, che ha aggiunto: «Alla luce di questo, mi sembrano altrettanto gravi (per l’appunto) le rivelazioni di Giuseppe Minnella, portavoce provinciale della Federazione della Fiamma Tricolore, che ha denunciato l’opera di manipolazione scientifica di numerosi presidenti di seggio (i piccoli ‘Molinetti’ nominati dal sindaco), i famosi ‘Killer di schede’ che noi avevamo denunciato fin dall’inizio. In ultimo – ha concluso Davi – ieri, dopo i numerosi articoli sulla stampa locale, si sono mossi due organi d’informazione nazionali prendendo di mira le tragicomiche elezioni di Reggio con un danno reputazionale per la città quantificabile in milioni di euro. Chi ne risponderà? Il Sindaco? La Giunta? Il Consiglio Comunale? Chi avrebbe dovuto controllare e non l’ha fatto e ha dormito?».