E’ tempo i rilanciare la forestazione Calabrese

Le elezioni regionali ormai sono alle nostre spalle. L’auspicio è che vincitori e vinti, nel rispetto del ruolo che i calabresi hanno loro assegnato, facciano fino in fondo la propria parte per risollevare una Calabria sempre più in affanno. Dalla maggioranza scelta dagli elettori ci aspettiamo risposte rapide ed efficaci su tutte quelle questioni che impediscono alla Calabria di crescere economicamente e socialmente. Dalla minoranza un’opposizione seria e responsabile, che vada oltre gli interessi di parte e contribuisca, con proposte e azioni dettate dal buonsenso, a costruire le basi per uno sviluppo autentico e sostenibile del nostro territorio.
All’assessore, riconfermato, alla Forestazione, Gianluca Gallo, facciamo gli auguri di buon lavoro e gli chiediamo di rendersi disponibile e riprende con il sindacato il confronto interrotto dal passaggio elettorale, per costruire insieme i presupposti necessari per fare uscire il settore dal cono d’ombra in cui è finito. Bisogna avere il coraggio di liberarsi dai pregiudizi che hanno impedito un’analisi oggettiva dei punti di forza e di debolezza di un comparto che poteva e può ancora diventare traino per un modello di sviluppo equo e sostenibile che veda la Calabria all’avanguardia in Italia e in Europa.
Le risorse per programmare il rilancio della forestazione calabrese, ci sono. Serve la volontà politica. Bisogna abbandonare vecchie impostazioni, che si sono rivelate fallimentari per intraprendere vie nuove. Servono idee lungimiranti e progetti che guardino al futuro, avendo chiaro verso quali orizzonti si muove il mondo, per garantire solidità ad un territorio minato dalla sua endemica fragilità ed offrire opportunità concrete di lavoro ai tanti giovani che sono con la valigia in mano pronti a partire per andare a cercarle lontano dalle loro case e dai loro affetti ed invogliare chi è già andato via a tornare.
Dobbiamo iniziare a guardare alla forestazione come ad una delle risorse più importanti per lo sviluppo della Calabria, rigettando i luoghi comuni, alimentati ad arte, da chi questa terra non la ama, che tendono a rappresentarla come un problema da cui liberarsene prima possibile. Essa può dare respiro occupazionale a migliaia di persone che risiedono nel territorio montano della regione e favorire l’affermarsi di un modo di vivere diverso da quello frenetico che conosciamo, che ha trasformato le persone in macchine, da rottamare non appena iniziano ad essere meno performanti, assoggettato a regole che misurano tutto con il metro della quantità, a scapito dell’umanità e della qualità della vita.
Questo è un tempo propizio per voltare pagina. L’occasione ce la offre il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che può contribuire in maniera decisiva a determinare le condizioni necessarie perché si affermi nel nostro territorio un modello di sviluppo reale e sostenibile. Le risorse del Pnrr unite ai fondi europei destinati alla Calabria con la programmazione 2021-2027, devono essere sfruttate per fare imboccare definitivamente la strada dello sviluppo al nostro territorio, facendolo uscire dalla sua secolare arretratezza. Con questi strumenti la regione, che non è riuscita a cogliere le opportunità offerte dallo sviluppo industriale, può cogliere quelle dello sviluppo ecologico, avviandosi a fare da apripista nel Paese di una nuova economia, basata sulla sostenibilità ambientale, sul rispetto del lavoro e dei lavoratori e volta a promuovere un modo di vivere di qualità. Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza ben 68,6 miliardi di euro sono destinati alla Rivoluzione verde e transizione ecologica, si possono fare molte cose per modernizzare il Paese, avviandolo verso quell’economia attenta al creato, che tutti auspichiamo, ma si possono fare tante cose utili e buone anche in Calabria. Quelle cose che come Uila-Uil noi auspichiamo da sempre.
In questa prospettiva il lavoro dei forestali si inserisce naturalmente. Questi lavoratori non fanno altro, con la loro opera, che curare e proteggere il territorio dalle insidie della natura; tutelare e migliorare l’ambiente; promuovere il paesaggio montano e le sue bellezze a vantaggio dei turisti e degli operatori economici locali; disincentivare, con la loro presenza attiva, lo spopolamento dei centri montani, scrigni di cultura e modelli di autentica socialità. Nulla di più e nulla di meno!
Eppure il loro futuro resta incerto e la loro condizione quella di lavoratori svantaggiati, basti pensare che il loro contratto integrativo attende di essere rinnovato da più di dieci anni.
Ci aspettiamo che il “Contratto Integrativo Regionale per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale ed idraulico-agraria” sottoscritto dalle parti nell’ormai lontano 4 dicembre del 2019, venga recepito dalla Regione e trovi, finalmente, pratica attuazione. Questo non può che essere il primo indispensabile passo prima di procedere con la riattivazione del turnover per sostituire il personale che va in pensione. L’età media dei lavoratori ha ormai superato abbondantemente i sessant’anni. Qualche anno ancora di immobilismo e gli enti che si occupano di forestazione non saranno più in grado di attivare i servizi essenziali di loro competenza per mancanza di personale.
La forestazione deve essere incanalata verso una gestione seria e oculata, deve aumentare l’attenzione verso i lavoratori, la programmazione deve assumere connotati manageriali e Calabria Verde deve cominciare ad avere una visione chiara del futuro da dare al comparto.
Dall’assessore Gallo, come Uila-Uil, vorremmo sapere cosa intende fare la Regione della forestazione calabrese e cosa intende fare dell’Azienda Calabria Verde. Quali servizi sarà chiamata ad attivare attraverso i suoi undici distretti, nei prossimi anni. Quanti lavoratori servono per poterli attivare e che tipo di lavoratori. Perché se si continua a navigare a vista è impossibile progettare il futuro!
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza ci offre l’opportunità di ripensare complessivamente la Calabria. Facciamolo in modo serio. La nostra terra, nella sua storia recente, ha perso molti treni. Facciamo in modo che non perda anche questo. Potrebbe essere l’ultimo. Perderlo significherebbe negare un futuro a questo territorio. Facciamo in modo che non accada. Per la nostra generazione sarebbe una macchia indelebile.

Reggio Calabria, 01 dicembre 2021.
Il Segretario Generale
UILA-UIL Calabria Antonino Merlino