È siamo al golpe!
Le riflessioni e le analisi di accadimenti e momenti camminano assieme e rendono certo il pensiero di ognuno di noi, se dietro l’intervento non vi siano le scorie di una visione distorta e condizionata. È giusto che ogni cittadino abbia una propria visione, ma è fondamentale che questa non sia subordinata da riserve mentali o altro. Più volte, nel passato, è accaduto che la maggioranza di centrodestra sia stata scavalcata dal centrosinistra perdente nel contesto elettorale. Anche oggi si sta tentando un percorso del genere! I sindacati che scendono in piazza senza idee e con soli slogan che, però, creano tensione e tanta aggressività, gran parte dell’informazione che enfatizza l’opposizione ed elimina i risultati più che buoni del Governo, una minima parte della magistratura che attacca frontalmente le leggi e le disapplica, pur dovendo, secondo Costituzione, solo rispettarle ed applicarle, un’opposizione che scalcia e aggredisce pesantemente la maggioranza. In sostanza, un momento molto difficile che rischia di degenerare. Abbiamo dinnanzi un concreto tentativo di golpe da parte di chi ha perso le elezioni e vorrebbe “ribaltare l’Italia come un calzino”, mistificando la realtà! Bisogna, pertanto, stare molto attenti. La prova del nove sarà il processo di Palermo. Perché? Semplice: non esiste alcun reato e non esiste la possibilità che la magistratura ordinaria possa processare un ministro per attività svolte nelle proprie funzioni. Ma, nessuno si è posto, allo stato, la possibile esistenza di un “conflitto di attribuzioni” tra i poteri dello Stato. Dimenticanza o altro? Lo vedremo. Si attacca il Ministro Salvini, con accuse pesanti, in quanto, secondo l’accusa, ha impedito l’attacco della nave Open Arms e, quindi, è responsabile del reato di sequestro di persona. Ricostruzione questa orripilante giuridicamente in quanto nessuno ha impedito alla nave di andare in altri porti. Senza aggiungere che i limiti agli sbarchi sono stati legiferati e sono stati anche posti alla base del programma di governo, per il quale vi è stato un ampio consenso da parte del Popolo. Ma, ci domandiamo e speriamo di avere una risposta. Come mai tutti gli altri ministri sono stati ignorati? E perché tutti coloro che poi hanno emesso gli atti concreti di tale limite non si trovano ad essere coimputati? Speriamo che gli zelanti PP.MM. sappiano dare delle dovute spiegazioni. In ogni caso, lo stato dell’arte, non potrebbe che portare, se i Giudicanti sono sereni ed applicano la legge, ad una evidente assoluzione, non esistendo nemmeno i presupposti per iniziare un processo. Ma, siamo in Italia, dove migliaia di persone sono sottoposti a lunghe persecuzioni mediatiche con processi che, dopo molti anni, li vedono assolti completamente. Ma, nel frattempo, hanno perso la dignità, la reputazione, la salute, la famiglia, l’impresa e tutto quello che avevano costruito in tantissimi anni di sacrifici ed attività. Ma, nessuno paga! Anomalia italiana, si potrebbe dire. Ma veniamo a noi. Domani sapremo se il processo politico a carico del Ministro Matteo Salvini percorrerà la strada della vera e corretta Giustizia e, quindi, con la emissione di una sentenza di assoluzione oppure si concretizzerà l’attacco di una parte della magistratura al Governo ed all’Italia. Perché questo? Semplice. Se Matteo Salvini, ministro, vice premier, segretario del secondo partito di maggioranza, dovesse essere condannato, l’opposizione chiederà a gran voce le sue dimissioni, indebolendo, da una parte, il Governo, ed attaccando e disapplicando, dall’altra, le leggi costituzionali. Quindi, un preciso golpe di una parte della magistratura, che, assieme, agli altri elementi della sinistra: informazione, sindacati e opposizione, tenteranno la scalata per la caduta del Governo. Piano chiaro, che è stato costruito perfettamente a tavolino per come è accaduto nel passato in riunioni presso abitazioni importanti a Cogne! Come cittadino e avvocato mi auguro che non accada ciò, con la mistificazione delle regole e delle leggi, ma gli accadimenti ultimi non possono che creare apprensione per un evidente tentativo di golpe. Qui si vedrà, comunque, di quanto sia autonoma e indipendente la magistratura.
Giacomo Francesco Saccomanno – avvocato e giurista.