E’ iniziato il 140° corso formativo presso la Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria
Sono giunti alla Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria 435 ragazzi e ragazze da tutta Italia, vincitori del concorso per il 140° Corso formativo, che quest’anno è intitolato al Carabiniere Alberto La Rocca, Medaglio d’Oro al Valor Militare, martire di Fiesole (FI).
Le attività di incorporamento, tuttora in corso, hanno avuto inizio nel fine settimana ed hanno visto accedere all’interno della Caserma “Fava e Garofalo” del quartiere Reggio Modena i giovani che, già provenienti da una precedente esperienza di servizo nel mondo militare, frequenteranno l’Istituto di Formazione dell’Arma per circa 6 mesi. Il corso allievi, infatti, è stato suddiviso in 2 cicli da 6 mesi l’uno, in modo da consentire ai ragazzi il completamento del percorso formativo in sicurezza e nel rispetto delle misure di contenimento Covid. Ad accoglierli, ancora trepidanti nell’animo e negli sguardi, i loro istruttori, i comandanti ed il personale del quadro permanente della Scuola, pronti ad accompagnarli nel serrato percorso di formazione, che si concluderà con la consegna degli “alamari” e con il giuramento, che li consacrerà a tutti gli effetti Carabinieri.
Ai giovani allievi gli auguri da parte del comandante della Scuola, Col. Alessandro Magro, che li invita ad impegnarsi a fondo per essere pronti al meglio per prepararsi al servizio del Paese: “Insegnare loro le materie tecnico professionali sarà certamente impegnativo, ma più importante sarà portarli a vivere i valori e l’etica del Carabiniere, che da oltre due secoli traduce nell’efficienza del proprio servizio, fatto di sacrifici, dedizione e di esempio, la premessa indispensabile per guadagnarsi, giorno per giorno, la fiducia dei cittadini”.
Di seguito la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria al Car. Alberto La Rocca, cui è intitolato il 140° corso formativo, e degli altri martiri di Fiesole, Car. Vittorio Marandola e Fulvio Sbarretti, cui sono stati intitolati rispettivamente il 138° e 139° corso formativo:
“Durante la dominazione nazifascista, teneva salda la tradizione di fedeltà alla Patria, prodigandosi nel servizio ad esclusivo vantaggio della popolazione e partecipando con grave rischio personale, all’attività del fronte clandestino. Pochi giorni prima della liberazione, mentre già al sicuro dalle ricerche dei tedeschi, si accingeva ad attraversare la linea di combattimento per unirsi ai patrioti, veniva informato che il comando germanico aveva deciso di fucilare dieci ostaggi, nel caso egli non si fosse presentato al comando stesso entro poche ore. Pienamente consapevole della sorte che lo attendeva, serenamente e senza titubanze la subiva perché dieci innocenti avessero salva la vita. Poco dopo affrontava con stoicismo il plotone d’esecuzione tedesco e, al grido di “Viva l’Italia”, pagava con la sua vita il sublime atto d’altruismo. Nobile esempio d’insuperabili virtù militari e civili.” Fiesole (FI), 12 agosto 1944″
La decisione, infatti, di consegnarsi per salvare la vita di 10 cittadini innocenti fu presa in pochissimo tempo ed i tre coraggiosi Carabinieri, appena ventenni, furono fucilati nei pressi del cimitero di Fiesole poche ore dopo.