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Disinformazione, educazione e democrazia: in “Maleducati” di Mario Caligiuri un’analisi critica del panorama italiano

Riflettere su cosa succede a una società quando non viene assicurato a ogni cittadino un livello adeguato di educazione, e su cosa accade a una persona che non possiede gli strumenti essenziali per comprendere il mondo. Interrogarsi su come sia possibile garantire il funzionamento di una democrazia quando chi la abita non è messo nella condizione di offrire il proprio contributo.

 

Da queste istanze nasce “Maleducati” (LUISS University Press, 2024) l’ultimo libro di Mario Caligiuri, Professore di Pedagogia della comunicazione all’Università della Calabria, nonché Presidente della Società Italiana di Intelligence. Disponibile nelle librerie e negli store online, il libro rappresenta un’analisi critica e approfondita del panorama educativo e informativo italiano.

 

“Maleducati” tenta, per la prima volta, una ricostruzione della storia della disinformazione in Italia dal 1945 ad oggi, legandola a due temi fondamentali: educazione e democrazia. Caligiuri parte da diverse domande cruciali che si pone e alle quali tenta di rispondere attraverso un’analisi dettagliata e rigorosa.

 

«Il proliferare della disinformazione e lo scarso rilievo dato all’istruzione sono il chiaro riflesso di una società maleducata – spiega Mario Caligiuri – , effetto che ritorna come in un circolo vizioso per la democrazia, ponendola continuamente in una situazione di rischio. Ecco perché è fondamentale costruire una nuova pedagogia per tornare a dare valore alla democrazia».

 

In una democrazia, dove ogni individuo ha il diritto e il dovere di partecipare attivamente alla vita pubblica, la mancanza di un’educazione solida e critica mina le basi stesse del sistema democratico e del pluralismo informativo alla base dello stesso. Dalla Riforma Gentile del 1923 e con un approfondimento sulle vicissitudini del 1968, Caligiuri ricostruisce gli ultimi vent’anni di riforme legislative e mutamenti della società, individuando gli elementi che hanno condotto alla crisi dell’istruzione, fino all’attuale «società della disinformazione», come la definisce l’autore. 

 

In “Maleducati”, Caligiuri non si limita a diagnosticare i problemi, ma propone anche soluzioni concrete per invertire la rotta. Egli suggerisce l’implementazione di una nuova pedagogia che metta al centro l’educazione alla cittadinanza e al pensiero critico, strumenti indispensabili per formare cittadini consapevoli e attivi.