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DECINA 2024. PREMIO SILA ‘49, dieci libri da presentare. Dieci autori incontrano il pubblico.

Lunedì 8 aprile, alle 18, nella libreria Mondadori di Cosenza, in piazza XI Settembre, Greta Pavan presenta il suo libro “Quasi niente sbagliato” (Bollati Boringhieri editore). A parlare del volume, insieme con l’autrice, saranno presenti l’avvocato Erika Rodighiero, la professoressa Maria Letizia Stancati e Gemma Cestari, la direttrice del Premio Sila

 

Dopo la pausa pasquale, riprendono gli appuntamenti con la presentazione dei dieci libri che concorrono per aggiudicarsi il Premio Sila ’49, prestigioso riconoscimento letterario giunto ormai alla sua dodicesima edizione. Lunedì 8 aprile, alle 18, la location dell’evento sarà la centralissima libreria Mondadori di Cosenza, in piazza XI Settembre, lungo corso Mazzini. Protagonisti assoluti dell’incontro, Greta Pavan e il suo libro, “Quasi niente sbagliato” (Bollati Boringhieri editore), un romanzo di formazione, un autentico spaccato generazionale, una storia sull’appartenenza e sull’affermazione di sé che prova a rispondere a una domanda esistenziale: se il male sia ciò che riceviamo o quello che ci portiamo dentro…

A parlare del volume, insieme con l’autrice, saranno presenti l’avvocato Erika Rodighiero, la professoressa Maria Letizia Stancati e Gemma Cestari, la direttrice del Premio Sila.

 

PROSSIMO APPUNTAMENTO, L’11 APRILE

Ricordiamo che giovedì 11 aprile sarà già tempo di approfondire la conoscenza di un altro libro della Decina 2024. Sempre alle 18, nei locali della libreria Ubik di Cosenza, in via XXIV Maggio, Pierpaolo Vettori illustrerà al pubblico cosentino il suo “L’imperatore delle nuvole” (Neri Pozza editore). A dialogare con l’autore ci sarà il magistrato Alfredo Cosenza.

 

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LA SCHEDA DEL LIBRO

“Quasi niente sbagliato” (Bollati Boringhieri editore)

Brianza, terra dai confini incerti, paesaggio di asfalto e capannoni, provincia ricchissima, dove la religiosa devozione al lavoro sembra essere l’unico parametro riconosciuto per la definizione di rapporti e identità. Ma per Margherita, nata nel 1990 in una delle tante famiglie venete emigrate in Lombardia nel dopoguerra, il benessere è una chimera da contemplare da lontano. Sfiancata dal susseguirsi di lavori senza prospettiva e a cui sembra destinata solo in quanto donna, svuotata dalla minaccia costante della precarietà e svilita da un’umanità ambigua, fatta di personaggi in cui albergano a un tempo colpa e innocenza, per Margherita rimane solo il sogno della fuga. Coltiva l’ossessione di Milano, attraente come una terra promessa, e di un lavoro come giornalista, forse unica possibilità rimasta per provare a far sentire la propria voce. E sola alternativa a quella violenza che, goccia dopo goccia, quasi niente, rischia di trasformarla in tutto ciò che ha sempre rifiutato.

 

Greta Pavan

È nata a Desio, in Brianza, nel 1989. Dopo la laurea in Comunicazione interculturale, conseguita a Torino, ha studiato editoria alla Scuola di scrittura Belleville. Oggi vive a Milano, dove lavora come editor freelance. Quasi niente sbagliato ha ricevuto la Menzione Speciale della giuria del Premio Calvino 2022.

 

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Erika Rodighiero

È avvocato penalista del Foro di Cosenza. Componente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, docente e referente della Scuola Forense “B. Alimena” di Cosenza, membro dell’Osservatorio Carcere, Diritto & Società della Camera Penale di Cosenza “Avvocato Fausto Gullo”. Da anni è impegnata nel sociale e vicina a ogni forma di lotta contro le discriminazioni; un impegno che concretizza quotidianamente essendo cofondatrice dell’Associazione culturale Xenìa e di Nova Associazione A.P.S. di Cosenza, nonché socia e volontaria Avvocato di Strada Cosenza.

 

Maria Letizia Stancati

È docente di italiano, storia e geografia presso la scuola secondaria di primo grado dell’IC Malvito, in cui è referente per il bullismo e cyberbullismo, e del dipartimento di lettere. Fondatrice di Nova associazione e attiva volontaria ospedaliera con l’associazione Gianmarco de Maria nei reparti di pediatria e dipartimento materno infantile. Da sempre appassionata di letteratura e scrittura.

 

 

 

 

IL PREMIO SILA’49

Nel 1949 veniva istituito il Premio Sila, per rispondere alla necessità di ricostruzione culturale, di rinascita materiale e intellettuale di una Italia e di una Calabria uscite dalla guerra e dal ventennio fascista. Nel maggio del 2010, nella città di Cosenza, per iniziativa di Banca Carime nella persona del suo Presidente Andrea Pisani Massamormile, dell’Arcivescovo di Cosenza Mons. Salvatore Nunnari e dell’Avvocato Enzo Paolini, è stata costituita la Fondazione Premio Sila allo scopo di avviare una nuova fase del prestigioso premio che vide le sue ultime edizioni negli anni novanta. Il Sila, tra i più antichi premi letterari italiani collocò, sin dalle sue prime edizioni, la Calabria nei circuiti culturali nazionali e nel vivo del dibattito tra correnti letterarie, scoprendo talenti e coinvolgendo nelle Giurie personalità del calibro di Giuseppe Ungaretti, Carlo Bo, Luigi Russo, Leonida Répaci. Carlo Levi, Geno Pampaloni, Rosario Villari, Enzo Siciliano, Angelo Guglielmi.

Il nuovo Premio Sila ’49 vuole riprendere le fila di un discorso interrotto per stimolare, in un periodo storico complesso e difficile, la ricostruzione di un tessuto sociale attraverso percorsi culturali che richiedono attenzione, sensibilità e partecipazione. Oggi più che mai vogliamo ribadire il primato della cultura, della conoscenza, dell’esercizio dello spirito critico. Dalla sua nascita, avvenuta nel lontano 1949, il Premio Sila ha sempre rappresentato qualcosa di più di un semplice concorso letterario. I fondatori pensarono di offrire con l’istituzione del premio una risposta alla domanda e al bisogno di ricostruzione, anche culturale, che proveniva da vasti settori della società calabrese.

Fu una risposta sia all’ansia di rinascita materiale e intellettuale che all’esigenza di ricostruire, rinnovandoli, vecchi circuiti politici e culturali; fu il tentativo, riuscito, di individuare nuove forme di elaborazione e circolazione delle idee che non tenessero fuori dai confini della Calabria la nuova cultura che riprendeva vita e germogliava rigogliosa in Italia e in Europa. Già allora si avvertiva la necessità di connettere la dimensione locale alla complessità di un globale percepito, con acume, come termine di riferimento imprescindibile. Una vicenda culturale complessa, che alimentando un forte dibattito, a volte dai toni aspri, riuscì a dialogare con chi lo criticava, in tal modo rigenerandosi e riuscì a interpretare le reali esigenze di partecipazione della società calabrese. Basti pensare alle giurie popolari di studenti e lavoratori che affiancarono per un periodo quella degli esperti. Un premio letterario che guardava al tessuto sociale e politico fungendo da stimolo e catalizzatore per l’intera scena culturale.

Ancora oggi si avverte la necessità, tutt’ora impellente, di stimolare, in un periodo storico complesso e difficile, la ricostruzione di un tessuto sociale attraverso percorsi culturali che richiedono attenzione, sensibilità e partecipazione. Quanto di più possibile lontano dal modello televisivo imperante. A tal fine, a partire dall’edizione 2012 del Premio Sila ‘49, la prima dopo una lunga interruzione della manifestazione, si intende riprendere le fila di un percorso interrotto, rifacendosi alle sue coordinate originarie. Premio Sila ‘49 sarà un percorso di lettura condivisa, di appuntamenti culturali, di coinvolgimento del mondo della scuola, di riflessione critica e propositiva rispetto alla complessità che ci circonda. Partendo dalle migliori radici della nostra specificità locale. La scelta di dedicare le sezioni del concorso alla letteratura e all’economia indica la volontà di aggregare intorno all’operazione culturale le forze e le energie intellettuali del territorio nell’analisi ed individuazione di parabole di sviluppo concrete e percorribili.