Date a Cesare quel che è di Cesare..E al Card. Parolin chiarimenti sul Ddl Zan e la libertà di espressione Di Al. Tallarita
Il presidente Mario Draghi, cattolico, ieri ha ribadito che l’Italia è uno stato laico, che il Parlamento può discutere delle leggi e decidere se approvarle o meno, che tutto avviene nei limiti del rispetto della Costituzione, dei rapporti internazionali con gli Stati. E questo significa rispetto dell’articolo 7, sui rapporti fra l’Italia e la Chiesa, che sono sanciti dai Patti Lateranensi. Oltre ciò, del rispetto del pluralismo e delle differenze culturali. Cosa per me e per molti altri assolutamente ovvia. Ecco perché questo gridare al lupo al lupo oddio la chiesa ….oddio la laicità dello Stato.. come al solito è fuori luogo.
In Italia i cattolici, sono veramente tantissimi ed è necessario, anche il rispetto della fede. Ovvio che centro e destra, siano da sempre più vicine alla Chiesa, così come la sinistra molto meno. Seppur quest’ultima, rendendosi conto, di essere completamente avulsa dalla società contemporanea italiana, dica di voler ripartire proprio dalla Chiesa.. Per oggi si appella ad anatema, contro il presunto intervento a gamba tesa verso il DDL Zan, che comunque a questo punto dovrà guardare a possibili modifiche . A seguito della nota vaticana al Ministero degli Esteri, in cui si chiedeva la riformulazione di alcuni punti, perché i rapporti fra lo stato Vaticano e l’Italia sono importanti e necessari. Il cardinale Parolin, Segretario di Stato, sottolinea come quelli del Vaticano, siano timori legati ad eventuali ‘problemi interpretativi’. Che potrebbero derivare se fosse ‘adottato un testo con contenuti vaghi e incerti’. Che darebbe, a chi sarà tenuto a dare il suo parere, un giudice, la responsabilità della ‘definizione di ciò che è reato e ciò che non lo è’.
Ricordiamo che i dubbi sul Ddl Zan, non riguardano certo l’omotransfobia, ma la libertà di espressione. Basterebbero delle sane modifiche, c’è da chiedersi perché si siano messi sempre di traverso a queste, che si rivelano necessarie, per garantire un’adeguata libertà, anche per chi la pensasse in modo differente. Negazioni che sollevano, nel cervello lucido di chi ha sempre criticato, questo disegno di legge, domande, circa la volontà di imporre ben altro, attraverso questa legge.
Timori, che sono anche della Santa Sede, infatti dice Parolin: “il concetto di discriminazione resta di contenuto troppo vago. In assenza di una specificazione adeguata corre il rischio di mettere insieme le condotte più diverse e rendere pertanto punibile ogni possibile distinzione tra uomo e donna, con delle conseguenze che possono rivelarsi paradossali e che a nostro avviso vanno evitate, finché si è in tempo. L’esigenza di definizione è particolarmente importante perché la normativa si muove in un ambito di rilevanza penale dove, com’è noto, deve essere ben determinato ciò che è consentito e ciò che è vietato fare”.
E conclude in linea con il Presidente Draghi:
“Concordo pienamente con il Presidente Draghi sulla laicità dello Stato e sulla sovranità del Parlamento italiano. Per questo si è scelto lo strumento della Nota Verbale, che è il mezzo proprio del dialogo nelle relazioni internazionali”.
Ricordiamo che quello Vaticano, oltre il credo cattolico, è uno stato vero e proprio. Il che significa votare nell’Onu, avere una banca e avere delle responsabilità. Con una potenzialità di azione, molto importanti nel discorso internazionale, così come nel quadro geopolitico.
Pertanto oltre lo starnazzare di pseudo sinistroidi e artistoidi, manovrato da sponsor, che una mattina si svegliano e vogliono ridiscutere i Patti Lateranensi, i rapporti di buon vicinato, che si mantengono saldi, nel rispetto della Costituzione e del concordato successivo.
Affermazioni che non vanno giù a Monsignor Nunzio Galantino, presidente dell’Apsa, e che Amministra il Patrimonio della Sede Apostolica e gestisce gli immobili della Santa Sede. E che controbatte alle accuse di Fedez a tono tacciandolo di essere ‘persona disinformata’ e che lo sia ‘ per ignoranza o per malafede’ poco cambia…
Con affermazioni le sue, non documentate. Sono ‘ipotesi infamanti e infondate’ quelle sul Vaticano su presunte imposte non pagate. Dice Mons.Galantino, tutto è documentato, perché il Dicastero da lui presieduto paga ..a Cesare quel che è di Cesare.