Cotronei riscopre la sua storia: grande partecipazione al Convegno sul brigantaggio organizzato dal Circolo noi con Voi.

Shares

Sabato 11/01/2025, il salone delle conferenze “Eugenio Guarascio” di Cotronei ha ospitato un evento di grande rilievo storico e culturale, promosso dall’Associazione Culturale “Circolo Noi con Voi”. Una platea attenta e numerosa ha partecipato al dibattito che ha acceso i riflettori su un capitolo spesso trascurato della storia locale: l’incendio del paese ad opera dei soldati piemontesi nel contesto del brigantaggio postunitario. A intervenire sul tema, il prof. Salvatore Mazzei, il giornalista e scrittore Pino Fabiano e lo storico del territorio Francesco Cosco, che con i loro contributi hanno offerto una visione ricca e sfaccettata degli eventi.

Ad aprire l’incontro è stato il dott. Salvatore Chimento, Vice Coordinatore del Circolo Noi con Voi, che ha evidenziato il valore di iniziative come questa in una società che appare sempre più priva di punti di riferimento. “Di fronte ai marosi di una società liquida e in continua dissoluzione, è fondamentale ritrovare una solida base identitaria”, ha dichiarato. Chimento ha anticipato che l’evento di sabato rappresenta solo il primo passo di un percorso più ampio: il Circolo si propone di portare il racconto di questi eventi storici anche nelle scuole, coinvolgendo le nuove generazioni in una riflessione sul passato.

Il primo intervento della serata è stato affidato al prof. Salvatore Mazzei, docente dell’Istituto Comprensivo di Cotronei. Mazzei ha proposto una rilettura critica del Risorgimento, definendolo una “mitologia” che ancora oggi influenza la narrazione storiografica ufficiale. Lontano dall’essere un ideale processo di unificazione morale e culturale, l’unità d’Italia fu, secondo Mazzei, una guerra d’annessione imposta con la forza, motivata da interessi economici e politici, e sostenuta da potenze straniere come l’Inghilterra.

Il docente ha citato studi accademici recenti, tra cui le opere di J.A. Davis, che hanno smontato la costruzione crociana della presunta arretratezza del Sud preunitario. Davis ha dimostrato come il Mezzogiorno fosse stato dipinto come incapace di partecipare al progresso europeo a causa del suo legame con la Chiesa e con l’ancien régime, mentre nel suo territorio era in atto un processo riformatore non dssimile da quello europeo ed in avanti rispetto agli altri stati preunitari. Ancora più incisive le analisi di Giuseppe Gangemi, che ha evidenziato l’impatto demografico della repressione postunitaria: nelle regioni meridionali mancano all’appello circa un milione di persone, alla fine della cosiddetta “guerra ai briganti”,  una cifra che non trova spiegazioni in fenomeni migratori o catastrofi naturali.

Il giornalista e scrittore dott. Pino Fabiano ha arricchito il dibattito con i risultati delle sue ricerche condotte negli Archivi di Stato di Catanzaro. Secondo Fabiano, la data dell’incendio di Cotronei, tradizionalmente collocata nel 1862, andrebbe anticipata al 1861, subito dopo una serie di eventi rivoluzionari che avevano scosso il borgo presilano. La repressione piemontese fu feroce e indiscriminata, colpendo intere comunità sospettate di fiancheggiare i briganti.

Fabiano ha inoltre evidenziato come il tradimento delle promesse di Garibaldi, contenute nell’editto di Rogliano, abbia contribuito ad alimentare la rabbia popolare. I braccianti calabresi, cui era stata promessa la distribuzione delle terre demaniali, si trovarono invece ad affrontare condizioni di vita ancora più dure. Questo contesto esplosivo favorì la nascita di una resistenza che si manifestò nelle lotte contadine e nel fenomeno del brigantaggio.

Il prof. Francesco Cosco, storico del territorio, ha offerto una lettura geografica e strategica del ruolo di Cotronei durante il brigantaggio. Situata lungo l’asse di comunicazione tra la Sila Piccola, la Sila Grande e il Marchesato Crotonese, la cittadina rappresentava una tappa obbligata per le bande di briganti. I suoi territori, inoltre, davano accesso ai grandi latifondi silani, come quelli di Casa Pasquale e della Valle dell’Ampollino.

Cosco ha ricordato episodi emblematici del periodo, come i due incendi che distrussero la Chiesa di San Nicola Vescovo e i suoi archivi ecclesiali. Questi eventi traumatici segnarono profondamente la comunità, costretta a ricostruire l’edificio sacro nel 1865. Il docente ha ribadito l’importanza di basare le analisi storiche su fonti documentali, attingendo al vasto materiale accumulato in anni di studio.

Nel corso della serata, è stato reso omaggio al prof. Serafino Caligiuri, storico del territorio e autore dell’opera monumentale Cotronei – dalla preistoria al brigantaggio postunitario. Alcuni passi del suo lavoro sono stati letti e commentati, evidenziando la necessità di proseguire lungo il solco da lui tracciato.

Tra i profili di interesse sollevati durante il dibattito, spicca la figura di Cesare Lombroso, la cui presenza all’assedio di Cotronei è attestata da fonti storiche. Lombroso, noto per le sue teorie scientifiche razziste, contribuì a legittimare culturalmente la violenza della repressione piemontese. Inoltre, è stata ricordata la centralità di Cotronei nelle vicende di Pietro Monaco e della brigantessa Maria Oliverio, detta “Ciccilla”, simboli di una resistenza popolare che merita di essere riletta senza pregiudizi.

L’iniziativa del Circolo Noi con Voi ha rappresentato un momento di grande riflessione collettiva, capace di riportare alla luce aspetti dimenticati o distorti della storia locale. Recuperare il passato non significa solo ricostruire eventi, ma anche riscoprire un senso di appartenenza e di orgoglio per una comunità che ha saputo resistere alle avversità. Come sottolineato dagli interventi, il brigantaggio non fu solo un fenomeno criminale, ma anche un’espressione di lotta contro le ingiustizie. Cotronei, con la sua storia e la sua memoria, diventa simbolo di un Sud che vuole riscrivere la propria narrazione, riconoscendo il valore delle sue radici per affrontare le sfide del futuro.

Check Also

Reggio Calabria, incontro tra la Rete dei Comitati di quartiere RC e le Forze dell’Ordine

Si informa la collettività che in data 10 gennaio 2025, presso la sala parrocchiale di …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Non puoi copiare il contenuto di questa pagina