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Coronavirus nelle lezioni universitarie tra educazione e disinformazione. Nel corso dell’Università della Calabria su pedagogia della comunicazione tenuto da Mario Caligiuri

RENDE (6.4.2020) – “Educazione e disinformazione ai tempi del coronavirus”. E’ questo il tema dell’insegnamento di pedagogia della comunicazione che si sta tenendo nel corso di laurea magistrale in scienze pedagogiche del Dipartimento Culture Educazione e Società dell’Università della Calabria. Così lo spiega il titolare del corso Mario Caligiuri: “All’inizio dell’anno accademico in ottobre si era individuato il tema della società della disinformazione, della quale adesso la percezione e la comunicazione del coronavirus ne può essere considerata la più piena espressione. Infatti, l’eccesso ingestibile delle informazioniche ogni giorno ci investono unitamente al basso livello di istruzione e di competenze tecniche crea un corto circuito cognitivo che impedisce la comprensione della realtà. Appunto per questo, la chiave della pedagogia è più fondamentaleche mai. Infatti, va rilevato che, accanto alle conseguenze sanitarie, economiche e sociali che il coronavirus sta determinando, ci saranno anche quelle educative. Di conseguenza,questa necessaria trasmigrazione forzata all’insegnamento on line certamente comporterà dei benefici ma

potrà indebolire ulteriormente le competenze soprattutto nelle scuole di base. L’emergenza del coronavirus ci è sembrata un’occasione per approfondire i temi centrali della disinformazione e dell’educazione, che sono strettamente collegati. In questo percorso formativo ci stiamo immergendo nell’acqua che scorre per capire dove sta andando la corrente. E questo lo capiremo solo quando approderemo alla riva”. L’insegnamento è stato impostato come sperimentazione, integrando lezioni, seminari con esperti, approfondimenti individuali e condivisione costante dei materiali di studio su una lista watsup appositamente predisposta. Inoltre, siamo stati coinvolti nella ricerca “Mutamenti sociali in atto COVID-19” del Consiglio Nazionale delle Ricerche, tendente a rilevare le ricadute psicologiche e sociali dello stare chiusi in casa, per riflettere sulla dimensione sociale e relazionale del distanziamento sociale. Questo studio, è stata l’occasione per avviare un’ulteriore ricerca effettuata su tutti gli studenti del corso, in cui si sperimenterà l’approccio del “sondaggio deliberativo” ideato dal James S. Fishkin. Infatti, è stato già somministrato il questionario sull’impatto del coronavirus, adesso stanno seguendo gli approfondimenti, e poi si somministreranno nuovamente le stesse domande per verificare gli scostamenti di opinione che si verificheranno dopo che il tema sarà stato ulteriormente approfondito.

I seminari sono stati tenuti e si stanno tenendo da parte di Giulio Tarro, virologo di fama internazionale candidato per due volte al Premio Nobel, per approfondire l’origine, gli effetti e le conseguenze sanitarie del virus; Piero Dominici, fellow della World Academy of Art & Science degli Stati Uniti e direttore scientifico del “Complexity Education Project” dell’Università di Perugia, per esaminare il funzionamento del sistema mediatico e sul necessario ripensamento dell’educazione; Giuseppe De Bartolo, già preside della facoltà di economia dell’Università della Calabria, per definire l’importanza della statistica in una corretta interpretazione dei numeri della pandemia, che lungi dal far comprendere quello che avviene possono facilmente confondere; Luigi Giungato, ricercatore indipendente che collabora con l’Università del Salento, per ricostruire in modo accurato la narrazione dei social da gennaio a marzo del fenomeno Coronavirus in Italia. Altri docenti si avvicenderanno successivamente. Particolare attenzione è riservata all’elaborazione delle tesine individuali per accentuare il livello del pensiero critico, sviluppando la capacità di selezionare le informazioni rilevanti. Tra i diversi temi su cui gli studenti si stanno esercitando, emergono la differente percezione del fenomeno e le ricadute tra Nord e Sud del paese, il ruolo della disinformazione, i vari approcci educativi nella storia difronte alle emergenza sanitarie come la peste e la spagnola, la rilevazione degli indicatori positivi e negativi dell’insegnamento a distanza, la figura dell’untore dal punto di vista letterario attraverso i libri di Giovanni Boccaccio, Alessandro Manzoni, Albert Camus e Gesualdo Bufalino. Il corso terminerà la fine di aprile e la documentazione prodotta verrà resa consultabile on line sul sito dell’Università della Calabria.