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Il Coordinamento Donne Cisl Calabria a Cirò Marina con gli studenti ricorda Antonella e tutte le vittime di violenza

CIRÒ MARINA Lo scorso 25 novembre, il teatro Alikia di Cirò Marina, il coordinamento regionale donne Cisl Calabria, in collaborazione con l’associazione “Anzianinsieme” Anteas e il patrocinio del comune di Cirò Marina, ha promosso, per tutti i ragazzi e le ragazze delle scuole medie inferiori, il concorso “Roberta Lanzino” sulla violenza e lo stalking in memoria di Antonella Lettieri, la commessa 42enne uccisa in casa sua la sera dell’otto marzo proprio a Cirò Marina. Il concorso è nato dall’esigenza di far conoscere l’attività dello Sportello Sociale “Sostegno Rosa” nel quale le donne potranno trovare informazioni ,assistenza e tutele anche contro il disagio personale e lavorativo che proprio dal 25 novembre 2017, opererà nel territorio di Cirò Marina.

La manifestazione è stata aperta da un dialogo con gli studenti affidato al direttore del Corriere della Calabria, Paolo Pollichieni, a cui hanno partecipato il sindaco di Cirò Marina, Nicodemo Parrilla, Nausica Sbarra, coordinatrice regionale donne Cisl Calabria, del segretario generale Cisl Calabria, Paolo Tramonti. L’iniziativa si è aperta con la lettura di una  studentessa che ha letto la frase di Malala «Prendete i vostri libri e le vostre penne, sono la vostra arma più potente. Un insegnante una penna e un libro possono salvare il mondo». Sono stati assegnati i premi “Antonella Lettieri” agli studenti che hanno partecipato al concorso, affrontando  in maniera originale e creativa il tema della violenza di genere, ognuno per tipologia di lavoro: linguistico-letterario, grafico-pittorico-fotografiche, multimediale.

Nel pomeriggio si è svolta l’inaugurazione dello sportello  “Sostegno Rosa” ubicato presso la sede Anteas Cisl, di Cirò Marina, in via Cesare Battisti, sportello dedicato ad “Antonella Lettieri”. Subito dopo, presso la Chiesa di San Nicodemo Abate, il parroco Don Antonio Mazzone, ha celebrato una messa in memoria di tutte le donne vittime di violenza, ricordando la concittadina Antonella e pronunciando parole di apprezzamento e sostegno per il prezioso contributo che la Cisl ha voluto dare alla comunità ciromarinese anche attraverso la donazione di giocattoli e indumenti ai ragazzi della Casa Famiglia della Parrocchia.

Obiettivo di questa iniziativa è stato quello di condurre una campagna di sensibilizzazione contro la violenza e i soprusi che quotidianamente si registrano verso le donne, rivolto alla cittadinanza tutta, ma soprattutto alle nuove generazioni, ossia a quei ragazzi impegnati nelle scuole a costruire una società che ripudi ogni forma di violenza da quella fisica e più violenta a quella psicologica e più subdola. Il cammino di sensibilizzazione ha ormai assunto una dimensione mondiale per la capacità di mobilitare attivamente un numero crescente di soggetti pubblici, sociali e privati a sostegno dell’attività di contrasto e prevenzione al fenomeno delle discriminazioni di genere e della violenza sulle donne. Questa occasione, a partire dalla scuola per coinvolgere l’intero tessuto sociale, potrà contribuire a far crescere la consapevolezza dell’impegno civile teso a favorire una cultura che associ il contrasto alla violenza e alla sopraffazione al rispetto della persona e della sua dignità nella vita di comunità. Se è vero, afferma la coordinatrice regionale donne Cisl Calabria, Nausica Sbarra, «che oggi il contrasto al fenomeno della violenza di genere può contare su diversi strumenti, dal 2013  ad esempio esiste una specifica legge contro il femminicidio, è altrettanto incontestabile che i risultati tardano ad arrivare non si assiste all’auspicata inversione di tendenza. Tutto ciò è stato ed è dovuto all’assenza di un ampia e solida strategia culturale ed educativa». Annamaria Furlan, in occasione del 25 novembre ha espresso la sua aberrazione contro tutte le forme di violenza: «spetta anche al sindacato far sì che le forme di violenza non restino nell’ombra, continuando e rafforzando la nostra azione quotidiana per un cambiamento culturale che metta al centro la tutela della persona, soprattutto quelle più deboli, a partire proprio dai luoghi di lavoro, perché una società più consapevole dei suoi problemi è già a metà strada verso la loro soluzione». Ecco perché, il 25 novembre non deve essere solo una delle tante ricorrenze, un momento di riflessione collettiva che lascia tutto com’era, ma un passo avanti verso una grande alleanza tra le istituzioni, la società civile, le associazioni cattoliche e laiche, la scuola, l’università, il mondo dell’informazione,  contro la prostituzione, la violenza sulle donne e l’omertà di genere.