Contro lo smantellamento ferroviario in Calabria. Chiediamo il ripristino del binario rubato a Marina di San Lorenzo
Entro dicembre 2014, secondo incauti programmi di gestione di RFI, numerose stazioni ferroviarie lungo la linea ionica avrebbero dovuto essere declassate a “fermate”. Tecnicamente, tale declassamento consiste nella soppressione dei binari di precedenza ed incrocio e relativi apparati di segnalamento, che normalmente caratterizzano le stazioni ferroviarie, e che permettono di effettuare manovre dei convogli ferroviari, quali incroci tra treni marcianti in senso opposto, tra un treno più veloce che “supera” uno più lento, stazionamento di treni merci, ecc.).
La riduzione del numero di stazioni, in gergo definita “semplificazione” e relativa trasformazione in fermate sulla linea ionica è assolutamente da scongiurare. Essa si tradurrebbe in pesanti ripercussioni sul traffico ferroviario potenziale: si determinerebbe una riduzione di potenzialità (capacità di transito) ed un prevedibile allungamento dei tempi di viaggio in ragione delle maggiori distanze interstazione. Le stazioni prese di mira, destinate al definitivo taglio e alla dotazione a singolo binario, sono le seguenti: Marina di San Lorenzo, Bova Marina, Capo Spartivento, Ferruzzano, Ardore, Gioiosa Jonica, Caulonia, Riace, Squillace, Roccabernarda, Isola di Capo Rizzuto, Roseto Capo Spulico, Policoro-Tursi. E potrebbero non essere le uniche, in futuro. L’azione rientra in una strategia di RFI definita di “right sizing”, che si prefigura come una pericolosa tappa orientata allo smantellamento dell’intera linea ionica da Melito a Metaponto.